Il post pubblicato su Instagram dalla 19enne vittima di stupro a Palermo ha preoccupato molto gli inquirenti e lo staff che la sta seguendo da quando ha denunciato la violenza commessa da 7 ragazzi. Infatti, nel pomeriggio è stato disposto il trasferimento in una comunità protetta. Stando a quanto riportato da Repubblica, è stata presa la decisione collegiale di trasferire la ragazza in un centro in cui avrà anche la possibilità di lavorare. Quindi, dovrà lasciare Palermo. Nel frattempo, anche gli ultimi tre ragazzi arrestati per lo stupro di gruppo hanno presentato appello al tribunale del Riesame per la scarcerazione. L’istanza depositata dal legale di Christian Maronia verrà discussa domani.
È stata fissata anche la data dell’udienza per Elio Arnao, anche lui arrestato per lo stupro, mentre non risulta ancora fissata la discussione del ricorso per l’ultimo degli indagati maggiorenni, Samuele La Grassa. Per quanto riguarda il ragazzo minorenne all’epoca dei fatti, i difensori stanno valutando se presentare appello al Riesame del tribunale per il minorenni, dopo l’aggravamento della misuramdella scorsa settimana. Il ragazzo, nel frattempo diventato maggiorenne, era stato inizialmente scarcerato e affidato in comunità. (agg. di Silvana Palazzo)
STUPRO PALERMO, NUOVO SFOGO DELLA VITTIMA 19ENNE
Dopo lo sfogo carico di rabbia, arriva quello disperato. «Non ce la faccio più, mi state portando alla morte», ha dichiarato la 19enne vittima dello stupro di Palermo. La ragazza è tornata sui social per rispondere ad un commento che l’accusava di aver mentito riguardo la violenza subita la sera del 7 luglio scorso, in quanto è stata consenziente. «Non ho più voglia di lottare, né per me né per gli altri, anche senza questi commenti non ce la faccio più». Poi aggiunge: «Se riesco a farla finita porterò tutti quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore». Domenica scorsa si era sfogata sulla sua pagina Instagram, che in pochi giorni ha superato i 90mila follower, rivendicando il diritto di essere se stessa contro chi l’accusava di essersela cercata.
Anche se la Rete le ha mostrato affetto e vicinanza, con migliaia di post di solidarietà, non sono mancati purtroppo i commenti negativi. La ragazza, che ha denunciato e fatto arrestare il gruppo di stupratori tra cui c’è anche un ragazzo che quella notte era ancora minorenne, continua a vivere nel quartiere in cui abitano le famiglie di tre dei suoi violentatori, ma è in contatto costante con i carabinieri. Dopo la denuncia dello stupro a Palermo era stata minacciata dai familiari di alcuni degli indagati.
“NON HO VOGLIA DI LOTTARE, PENSAVO DI FARCELA”
«Io stessa anche senza questi commenti non ce la faccio più. Non ho voglia di lottare né per me né per gli altri. Non posso aiutare nessuno se sto così. Non serve a nulla continuare, pensavo di farcela ma non è così», ha aggiunto nel commento per rispondere a chi sostiene che la ragazza vittima dello stupro a Palermo fosse in realtà consenziente. Negli ultimi tempi i profili social della giovane sono stati presi d’assalto da coetanei, ma pure adulti, che l’avevano incitata a non scoraggiarsi, manifestandole affetto e ringraziandola per il coraggio dimostrato nel denunciare gli stupratori che, proprio per il suo racconto, sono finiti tutti in carcere. Ci sono stati anche cortei e manifestazioni. Ma la vittima, seguita costantemente dai carabinieri che hanno raccolto la sua denuncia, nel suo profilo ha risposto in questi giorni anche a chi l’ha criticata per i video pubblicati sui social in cui è ritratta in costume. Ora però il tono delle sue parole appare decisamente più dimesso e scoraggiato.