Presto, secondo un’indiscrezione lanciata da AdnKronos Salute e ribattuta di diversi quotidiani, potrebbero cambiare le regole di gestione della pandemia Covid in Italia. Nella giornata di oggi, 30 agosto, infatti, è prevista una riunione di un gruppo di lavoro che includerà la direzione della Prevenzione del ministero della Salute, l’Istituto superiore di sanità, membri dell’Irccs, dalle principali società scientifiche del settore e rappresentanti delle Regioni, al fine di definire un nuovo protocollo nazionale per il covid. Sul tavolo, per ora, ci sono solamente ipotesi ed indiscrezioni, ma sicuramente nel corso della serata arriveranno conferme (o smentite), oltre ovviamente all’effettivo protocollo dettagliato, discusso ed approvato da tutti gli attori coinvolti nella riunione ministeriale.
Covid, come potrebbe cambiare il protocollo: le ipotesi su tamponi e monitoraggio
Insomma, con il cambiare del virus Covid è importante aggiornare anche periodicamente le regole, ed è ciò a cui punta ora il Ministero. Una parte importante del nuovo protocollo dovrebbe riguardare i tamponi in ospedale, attualmente eseguiti dalla maggior parte dei pazienti in ingresso sia nel nosocomio che nel pronto soccorso. Differentemente, l’ipotesi più accreditata è quella di riservare l’esecuzione del tampone ai soli pazienti che presentano sintomi coerenti con l’infezione, con un generale via libera per tutti gli altri.
Ma l’aspetto centrale delle discussioni odierne dovrebbe essere la definizione di nuovi sistemi per il monitoraggio del covid. Infatti, l’idea è quella di andare oltre all’attuale sistema, dato che vi è un generale aumento dei contagi, ma in pochissimi casi si registrano malattie gravi e ricoveri in terapia intensiva. Nella bozza visionata da AdnKronos viene esposto un nuovo sistema di sorveglianza integrata e dinamica, con nuovi indicatori che terranno in considerazione, oltre al Covid, anche gli altri virus respiratori maggiormente diffusi. Vi sarà, dunque, una sorveglianza epidemiologica e microbiologica, che sarà affiancata ad una clinica, con particolare attenzione all’osservazione delle patologie gravi e all’occupazione dei posti letto in ospedale e nelle residenze per anziani.