Domenico Fiacchini e Ada Pica, i genitori di Renato Zero: “sempre fieri di me”
Domenico Fiacchini e Ada Pica sono il padre e la madre di Renato Zero. Un rapporto altalenante quello tra il cantautore romano e i genitori di cui ha parlato in diverse interviste televisive. I genitori sono sempre stati il punto di forza della vita di Renato; tantissimi i sacrifici fatti per lui come quando la madre Ada Pica gli preparava il pranzo quando studiava presso la scuola delle suore francesi. Proprio Renato ha ricordato i sacrifici fatti dall’amata madre: “portava un cestino di vimini con il pranzo, la retta era parziale e il pranzo tutti questi signori dovevano procurarselo da soli, gli altri avevano servitori, mamma usciva dal Santo Spirito dove aveva lavorato, metteva tutto nella cesta di vimini e si faceva tutta la scalinata, lo faceva quattro giorni su sei”.
Con il padre Domenico Fiacchini, poliziotto di professione, un rapporto completamente diverso. In diverse occasioni è stato oggetto della Polizia durante gli anni della ribellione giovanile ritrovandosi proprio nel commissariato dove lavorava il padre. “È morto nel 1980 e di me è stato sempre fiero – ha raccontato dalle pagine di Vanity Fair.
Renato Zero e il ricordo dei genitori: “mi hanno sempre dato la possibilità di essere me stesso”
Renato Zero ha amato tantissimo i suoi genitori Domenico Fiacchini e Ada Pica. Proprio parlando del padre ha confessato: “senza impormi nulla, suggerirmi niente, pretendere che fossi qualcos’altro da me. Era rimasto a lavorare in centro, nel commissariato Campo Marzio, Ogni tanto i suoi colleghi, ragazzi per cui eravamo più o meno carne da macello, facevano retate casuali. Quelli “strani”, a partire dai capelloni, finivano tutti nel blindato”. Il ricordo del padre è ancora vivo in lui: “era diverso. Mi incontrava, con lo sguardo dolce, nei corridoi (del commissariato, ndr) illuminati dal neon: ‘Ancora qui ti trovo?’”. Nonostante l’originalità del figlio, papà Domenico non si è mai vergognato di lui. Anzi proprio Renato ha raccontato negli studi di Domenica In: “lui diceva con orgoglio ai colleghi che fossi suo figlio. Lui ha dovuto subire questa cosa, poi improvvisamente c’è stato un riscatto quando sono diventato Renato Zero, perché tutti gli chiedevano i biglietti gratis e lui sventolava con fierezza il biglietto comprato”.
Infine parlando proprio dei suoi genitori, Renato Zero ha sottolineato dalle pagine di Grazia: “sono stati meravigliosi e non mi hanno mai contestato. Mio padre era poliziotto, mia madre infermiera e mi hanno sempre dato la possibilità di essere me stesso. Bisogna avere della radici ben piantate altrimenti con il primo vento vacilli e perdi l’equilibrio”.