Conferenza stampa congiunta Bce-Fed per fare il punto della situazione sui dossier più roventi. Con un approccio dipendente dai dati, Francoforte “non può prevedere dove sarà il picco del tasso, o per quanto tempo i tassi dovranno essere mantenuti a livelli restrittivi”, ha spiegato Isabel Schnbael dell’Executive Board. Allo stesso modo non può impegnarsi in azioni future: “Non possiamo barattare la necessità di un ulteriore inasprimento della politica monetaria oggi con la promessa di mantenere i tassi a un certo livello per un periodo più lungo”. Nel corso del suo intervento, la Schnabel ha evidenziato che una simile promessa solleverebbe problemi di incoerenza temporale: “Se gli investitori prevedessero che in futuro la banca centrale potrebbe rinnegare la sua promessa se le condizioni economiche cambiano, non prezzerebbero un futuro percorso di tassi di interesse a breve termine che si tradurrebbe in condizioni di finanziamento sufficientemente restrittive”.
Bce-Fed: “Prospettive restano altamente incerte”
Secondo la funzionaria della Bce, i dati in arrivo potrebbero prescrivere tassi di mantenimento a livelli restrittivi per diverso tempo, ma non solo. Il livello di restrizione varierà a seconda dell’evoluzione delle aspettative di inflazione. “Le ultime settimane hanno evidenziato la pertinenza di questa considerazione”, ha sottolineato Schnabel: “I tassi reali risk-free sono diminuiti lungo tutto lo spettro delle scadenze e sono ora tornati al livello osservato nella riunione del Consiglio direttivo di febbraio, poiché gli investitori hanno rivisto le loro aspettative su crescita economica, inflazione e politica monetaria. Questo calo potrebbe contrastare i nostri sforzi volti a riportare l’inflazione al livello target in modo tempestivo”. Come riportato da Repubblica, sul fronte dell’inflazione la misura headline è scesa, ma le pressioni di fondo sui prezzi rimangono “ostinatamente elevate”.