Nancy Pelosi a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Repubblica. La speaker emerita del Congresso statunitense si è soffermata sulle prossime elezioni presidenziali Usa ma anche sulla politica estera, con tanto di riferimenti all’Italia. “Non voglio entrare in questioni di politica italiana. Posso dire che Meloni mi pare molto determinata e che la sua recente visita alla Casa Bianca è andata bene”, le parole dell’83enne: “Ha molte questioni da risolvere: trovo problematico, per i miei valori e per quello in cui credo, il modo in cui si occupa dei diritti delle minoranze e della comunità Lgbtq. Invece sull’Ucraina ha tenuto una linea chiara”.
Nancy Pelosi a 360°
Tornando alla politica americana, la Pelosi ha sottolineato la necessità di mettere in campo tutti gli strumenti per assicurare che il risultato delle presidenziali del 2024 sia la difesa della bandiera a stelle e strisce: “E’ chiaro che non si tratta di una semplice elezione, sarà una battaglia per la democrazia e la vinceremo. Quello che vi dico è: non sottovalutate la forza delle nostre istituzioni e l’attaccamento degli americani alla nazione“. Il riferimento a Donald Trump è inevitabile: “Il Partito repubblicano è un grande partito, ha prodotto grandi leader fin qui, ma ormai è diventato una specie di culto. Non parlo mai contro altri partiti, però è chiaro che è una tragedia. Non avrei mai predetto che Trump sarebbe stato presidente, stavolta non penso che il Partito repubblicano possa scendere a questo livello”. C’è grande fiducia in Joe Biden – che ha solo tre anni in più di Trump, sottolinea Pelosi – che è poi tornata sulla visita a Taiwan che ha sollevato un polverone nei rapporti con la Cina: “Sono stata invitata e nessuno me lo poteva impedire. Ho guidato una delegazione per dare forte supporto a Taiwan. C’erano migliaia di persone per le strade quando siamo arrivati, ed è stato bello. Non c’è stato alcun cambio della linea americana e la mia visita non ha avuto alcun impatto su questo. Il sostegno a Taiwan è forte in entrambi i principali partiti”.