Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, è stato intervistato nella giornata di ieri da TgCom24 per le ultime notizie in merito alla guerra in Ucraina. Si parte dall’incronto fra il presidente turco Erdogan e Vladimir Putin per trovare un’intesa sul grano: “Una buona notizia? Una notizia scontata perchè da tempo la Turchia preme perchè venga rinnovato questo accordo, la Russia si è detta disponibile ma vuole garanzie anche per il suo export di cereali, di fatto l’abrogazione delle sanzioni, anche quelle finanziarie, che consenta il via libera ad esportare il grano ucraino dal Mar Nero”.
“Fino ad oggi – ha continuato Gaiani – questo tipo di accordo non è stato raggiunto con l’Onu, visto che l’Occidente vuole mantenere le sanzioni. La Russia rilancia regalando grano a sei paesi africani poveri, paesi casualmente vicini alla Russia, quindi c’è questo braccio di ferro, un gioco di propaganda su cui la Turchia non vuole rinunciare a mantenere il suo ruolo. Un nuovo accordo darebbe nuovo lustro alla presidenza di Turchia”.
GIANANDREA GAIANI: “CIO’ CHE DICE ZELENSKY E’ DA LIBRO DA SOGNI”
Gaiani ha poi proseguito commentando le ultime parole di Zelensky su Donbass e Crimea: “Zelensky ha detto che quando gli ucraini avranno riconquistato i territori alle porte della Crimea per loro sarebbe meglio che i russi lasciassero la Crimea senza dover combattere casa per casa. Quando gli ucraini avranno vinto la guerra fuori dalla penisola è auspicabile che i russi se ne vadano, ma è uno scenario non realistico. Kiev da tre mesi sta tenendo questa controffensiva con risultati molto discutibili, tra l’altro criticata anche troppo facilmente dall’Occidente. Quello che dice Zelensky è un po’ da libro dei sogni, la guerra non sembra ancora vicina alla pace e soprattutto alla vittoria dell’Ucraina”.
Infine, di nuovo sulla pace: “L’Europa è l’area che sta subendo maggiormente le conseguenze della guerra, ed è paradossale che l’Europa sia l’unico angolo del mondo che non ha ancora partorito uno straccio di pace. Taiani preme sulla Cina affinchè smuova le carte con gli amici russi ma non si arriverà ad un negoziato fino a che non si arriverà ad una svolta militare importante. Ci sono possibili interventi esterni: se la campagna elettorale americana dovesse indurre gli USA a ridurre l’impegno militare a favore dell’Ucraina indebolirebbe l’Ucraina. Per ora non si vede però ancora nulla di concreto. La propaganda di Zelensky viene accolta in maniera acritica senza fare presente che senza gli aiuti Kiev sarebbe già stata sconfitta. Abbiamo una leva per indurre Zelensky ad accettare un compromesso, bisogna capire se c’è la volontà di accettare questo compromesso”.