Imputabilità per gli Under 14 che commettono violenza sessuale: è questa la richiesta di Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e avvocato. “I casi di violenza sulle donne che in questi giorni riempiono le cronache rappresentano la punta di un iceberg. In tantissime, per i motivi più diversi, scelgono di non denunciare. Non si deve pensare che il fenomeno riguardi solo i casi seguiti dai media, il problema è drammaticamente più ampio. La violenza sulle donne, comunque, c’è sempre stata ed è trasversale; investe tutte le classi sociali e tutte le fasce d’età“, spiega l’avvocato a Libero.
Uno dei primi passi per superare la violenza sessuale e far sì che non sia un leitmotiv ricorrente all’interno della società, secondo Bongiorno, è saperla riconoscere: “Per combatterla bisogna comprenderla, e innanzitutto distinguerla dalla violenza comune individuandone la specificità: affonda le radici nella discriminazione, in una concezione della donna come essere inferiore, oggetto, preda; ci sono uomini per i quali il consenso della donna è una questione del tutto irrilevante, anzi inesistente. La violenza sulle donne riguarda anche i più giovani, che a volte sembrano presumere una specie di “diritto all’amplesso”. Credo che in questo siano influenzati dall’uso di internet e dei social network“.
Bongiorno: “Pornografia dà un’idea sbagliata della sessualità”
La senatrice Bongiorno, sulle pagine di Libero, parla di Rete come “giochi violenti e sfide anche mortali sono all’ordine del giorno, e tutto succede a una velocità impressionante. Questo genera inevitabilmente aggressività. Di certo, poi, la pornografia rappresenta un problema enorme: dà un’idea del sesso distorta, pericolosissima, sotto molteplici punti di vista, per i più giovani; genera ansia, insicurezza e un’idea del corpo femminile come carne sulla quale sfogare gli istinti più bestiali, magari facendo passare più o meno subliminalmente il concetto che la violenza può persino essere ben accetta”. Sulla castrazione chimica, l’avvocato ribadisce che andrebbe somministrata “su base volontaria, a coloro i quali, già recidivi, dichiarano di essere incapaci di tenere a freno i propri istinti sessuali. Esiste sul tema un disegno di legge della Lega a prima firma Mara Bizzotto”.
Sì, dunque, all’educazione sessuale nelle scuole: “E sono favorevole anche a quello che io chiamo “diritto penale preventivo”: parlare in modo chiaro ai ragazzi delle conseguenze delle loro condotte”. La senatrice spiega poi che “la Lega sta lavorando a una serie di proposte sulla violenza dei minori. Tra queste, voglio ricordare quella del Daspo per i minori di 14 anni. Oggi i ragazzi crescono molto in fretta e attraverso la rete e i social acquisiscono in giovanissima età nozioni che un tempo si acquisivano dopo. Il tema è complesso e dovremmo anche pensare alla possibilità di abbassare la soglia di imputabilità, che oggi è fissata a 14 anni”.