La morte di Luca Canfora, il costumista 51enne impegnato nelle riprese del nuovo film di Paolo Sorrentino e trovato senza vita in mare a Capri il 1° settembre scorso, è al centro di un’inchiesta della Procura di Napoli che vaglierebbe diverse piste tra cui quella di un malore. Non si escluderebbero, secondo quanto riporta Ansa, anche gli scenari di un incidente e di un suicidio, ma al momento gli investigatori procedono con cautela e nel massimo riserbo in attesa dell’esito dell’autopsia che potrebbe fornire elementi dirimenti sulle cause del decesso.
Il corpo di Luca Canfora sarebbe stato ritrovato da un canoista e sarebbe stato identificato grazie alla fede nuziale. Secondo La Stampa, il caso rappresenta ancora un giallo e nelle prossime ore potrebbero arrivare preziose risposte agli interrogativi centrali delle indagini. Lo stesso quotidiano riferisce di un’altra pista che impegnerebbe gli inquirenti: un’aggressione. Per questo si cercherà di stabilire origine e natura delle ferite individuate sul cadavere, in particolare di quella che sarebbe stata evidenziata alla testa. Nelle ore successive al recupero del corpo sarebbe iniziata la ricerca del telefonino della vittima, finora non ritrovato. Per chi indaga, il dispositivo di Luca Canfora potrebbe costituire un bacino prezioso di informazioni per ricostruire l’accaduto. La Stampa riporta che il cellulare del costumista sarebbe risultato acceso anche dopo la morte e potrebbe trovarsi non lontano dal punto in cui il 51enne è stato recuperato. Al vaglio degli inquirenti anche le immagini di videosorveglianza della zona.
Morte del costumista Luca Canfora a Capri: nessuna ipotesi esclusa
Gli elementi finora raccolti in sede di indagine sulla morte del costumista Luca Canfora a Capri, riferisce SkyTg24, lascerebbero aperte ancora tutte le ipotesi. Dall’incidente al malore, dal suicidio all’aggressione, ogni pista sarebbe sul tavolo della Procura di Napoli a caccia di riscontri. Resta ancora il giallo del telefonino non ancora ritrovato, ma forse vicino all’area in cui il cadavere sarebbe stato individuato da un canoista.
Gli investigatori avrebbero già ascoltato le persone vicine alla vittima, amici e parenti, e da alcune testimonianze sarebbero emersi elementi importanti per ricostruire gli eventi precedenti alla tragedia. Secondo quanto riportato dall’Ansa, chi conosceva Luca Canfora avrebbe riferito di un presunto malessere psicologico manifestato dal 51enne nei giorni precedenti alla morte. Il corpo senza vita del 51enne, impegnato nelle riprese dell’ultima fatica cinematografica del regista Paolo Sorrentino, sarebbe stato ritrovato in mare tra la Grotta dell’Arsenale e i Faraglioni.