Per tornare sulla cresta dell’onda Mattia Santori punta sulla cannabis. Dopo aver ammesso di fare utilizzo di erba, tanto da coltivarla, la sardina ha promosso un tour in uno stabilimento di produzione della sostanza. Il consigliere in quota Partito Democratico ha reso noto di aver depositato una richiesta di udienza conoscitiva per fare visita a uno stabilimento di lavorazione, produzione e commercializzazione di cannabidiolo nel bolognese.
“Mentre paesi come Germania e Lussemburgo stanno avviando un processo di legalizzazione della cannabis riconoscendo l’inefficacia delle politiche proibizioniste, il nostro governo inizia una guerra subdola nei confronti del nemico sbagliato, ovvero un principio attivo che ha l’effetto psicotropo della camomilla, ossia nessuno. Ma se la guerra è iniziata noi non staremo a guardare”, le parole di Santori riportate dall’Ansa. La visita programmata è mirata a “far conoscere un settore che ad oggi è l’unico a subire la battaglia ideologica alla cannabis mentre mafie e narcotrafficanti continuano a contare i proventi di un mercato di cui detengono il monopolio”.
Mattia Santori lancia il tour della cannabis a Bologna
La richiesta di Santori è stata sottoscritta dal Pd e dalla lista Lepore, ma non mancano le polemiche. L’opposizione è divisa, così Filippo Diaco, ex numero Acli, consigliere della lista ’Anche tu Conti’: “Non esistono sostanze light. Un conto sono gli studi scientifici che valuteranno l’efficacia terapeutica eventuale della cannabis, un altro conto è la commercializzazione a scopo ludico. In questo caso non ha senso distinguere in base alla presunta leggerezza del prodotto, perché si insinua comunque nei giovani l’idea che fumare cannabis sia una cosa innocua e non lo è mai”, riporta Il resto del Carlino. Fratelli d’Italia e la lista “Bologna ci piace” hanno annunciato che non parteciperanno, mentre Lega e Forza Italia saranno presenti pur ribadendo la ferma contrarietà. Da casa Meloni le parole di Stefano Cavedagna: “Dopo averci imposto di andare tutti ai 30 all’ora, vogliono convincerci a legalizzare la cannabis, portandoci tutti in visita a una piantagione… FdI non andrà a questa ‘gita’, anche perché è una seduta di commissione a spese del Comune, cioè dei cittadini”.