A Roma la sinistra vuole multare chi usa frasi sessiste. Questo il j’accuse firmato oggi da Libero a proposito della mozione approvata dal Campidoglio per attivare un codice antimolestie tra i dipendenti. Grande l’esultanza di Michela Cicculli, presidente della Commissione pari opportunità al Comune di Roma e grande sostenitrice anche del benessere sessuale, e del collega Alessandro Luparelli.
Il documento in questione dovrebbe prevenire “comportamenti sessisti e violenti” attraverso “l’adozione di una policy antimolestie, il sostegno allo sviluppo, attraverso programmi educativi, della cultura dell’uguaglianza”. Fedele il sostegno del sindaco Pd Roberto Gualtieri e dei consiglieri che hanno firmato la mozione e l’hanno appoggiata.
Roma, sinistra approva codice antimolestie
“L’atto che abbiamo votato impegna l’amministrazione a procedere con ancor più forza e determinazione per prevenire la violenza di genere, in tutti i suoi aspetti. Nello specifico la mozione prevede di garantire, all’interno di Roma Capitale, ambienti di lavoro sicuri che rilevano, decostruendoli, i comportamenti sessisti e violenti, di dotarsi di un codice contromolestie e discorsi sessisti, di assicurare la parità nella vita pubblica”, le parole di Cicculli e Luparelli: “La mozione attribuisce particolare importanza anche ai percorsi di educazione e formazione. Si propone di organizzare su queste tematiche corsi per l’Assemblea capitolina e per tutto il personale capitolino e, più in generale, di attuare programmi educativi per sviluppare la cultura del rispetto, della tolleranza, della non discriminazione e dell’uguaglianza”. Ma non è tutto. Il gruppo del Pd di Roma ora vuole fare impegnare Gualtieri e la sua Giunta a promuovere presso il Consiglio regionale del Lazio l’introduzione del riferimento all’antifascismo nello Statuto regionale: una battaglia poco ancora alla realtà ma portata avanti nonostante la batosta alle politiche di un anno fa.