“La Gran Bretagna non rientrerà mai nell’Ue. Invece di apparire imbarazzati dalla Brexit, i Tories devono sostenerla, sfruttarne i vantaggi e spiegare perché l’uscita dall’Europa è stata coraggiosa, straordinaria e giusta“. Lo sostiene l’ex premier britannico in un articolo pubblicato sul Daily Mail. Lo spunto riguarda Horizon, una collaborazione scientifica sponsorizzata dall’Ue. “La Brexit sarebbe stata un disastro, dicevano, per gli scambi scientifici. Niente più conferenze finanziate dall’UE in belle città europee; niente più documenti congiunti con scienziati di altre università europee; niente più partecipazione britannica a scoperte europee congiunte“. Ma Johnson è sempre stato perplesso su questo. “Non mi sembrava che il dominio dell’impegno scientifico e della ricerca fosse limitato all’UE“. A tal proposto, l’ex premier Uk evidenzia che delle 10 università più importanti d’Europa, sette sono nel Regno Unito, una in Svizzera e solo due nell’Ue.
In ogni caso, faticava a capire perché la Brexit avrebbe comportato l’abbandono di progetti come Horizon, visto che non era politico né faceva parte di un percorso legislativo. “Per partecipare a Horizon, non era necessario essere membri del mercato unico o dell’unione doganale dell’UE, né sottoscrivere la giurisdizione della Corte di giustizia europea“. Peraltro, il Regno Unito ha contribuito in maniera massiccia al progetto con una ricerca di livello mondiale. “Chi sarebbe stato così folle da cacciare il Regno Unito da Horizon? Ebbene, si è scoperto che avevo sottovalutato la meschinità dei nostri amici e partner. Hanno deciso temporaneamente di porre fine all’adesione del Regno Unito, anche se volevano e avevano bisogno di noi. Ora sono lieto di dire che hanno ceduto e siamo tornati a farne parte, e a ragione“, rivendica Boris Johnson sulle colonne del Daily Mail.
“RIENTRANDO NELL’UE NON RISOLVIAMO PROBLEMI UK”
Questa vicenda conferma, secondo Boris Johnson, che i sostenitori della Brexit avevano ragione quando dicevano che si poteva ottenere il meglio per i britannici, cioè uscire dall’Ue, ma continuare a collaborare con partnerariati. “È affascinante vedere come questo sviluppo ragionevole, per il quale mi congratulo con il Governo, abbia eccitato le ghiandole di coloro che si sono sempre opposti alla Brexit“, attacca l’ex premier britannico. Qualcuno sostiene, infatti, che la vicenda Horizon sia il primo passo di un graduale rientro del Regno Unito nell’Ue o almeno nel mercato unico o nell’orbita normativa. “Rientrare nell’UE significherebbe – secondo le regole dell’Unione – dover abbandonare la sterlina, aderire all’euro e rinunciare al controllo nazionale della politica monetaria e, logicamente, anche di quella fiscale. Questo non accadrà mai. Rientrare nell’UE significherebbe pagare ancora di più a Bruxelles rispetto a prima e sottoscrivere l’obiettivo di un’Europa federale“.
Nessun governo britannico può accettarlo per Johnson. Nell’articolo sul Daily Mail scrive che “rientrare nell’UE non è, ripeto NON è, la soluzione per nessun problema significativo che il Regno Unito deve affrontare attualmente. Non renderà il Regno Unito più competitivo. L’adesione all’UE non risolverà i nostri problemi di produttività. Non ci aiuterà ad affrontare il divario di competenze, né a risolvere il mercato immobiliare, né a ridurre l’assurdo costo delle infrastrutture in questo Paese“. In realtà, peggiorerebbe la situazione per Johnson, “privandoci della libertà normativa prima ancora di aver avuto la possibilità di utilizzarla“.
“UE UN MODELLO CHE STA PALESEMENTE FALLENDO”
Boris Johnson tira in ballo anche la differenza dei tassi di crescita tra Europa e Usa. “Negli ultimi 15 anni gli Stati Uniti, che hanno 100 milioni di persone in meno, hanno superare l’Ue così rapidamente che il Pil americano è ora quasi il 50% più grande dell’intera Eurozona“. Dunque, l’Ue è per l’ex premier Uk un “modello che sta palesemente fallendo“. Inoltre, sulle colonne del Daily Mail ha ricordato che la Brexit ha consentito al Regno Unito “di andare più veloce dell’Agenzia europea per i medicinali, così da essere il primo Paese al mondo a mettere nel braccio di qualcuno un vaccino Covid autorizzato ed efficace“. Inoltre, la Brexit ha consentito alla Gran Bretagna di “rischiare l’ira di altri partner e stringere il lungimirante patto di difesa AUKUS con gli Stati Uniti e l’Australia“. La Brexit ha consentito altresì di sostenere militarmente l’Ucraina. “È grazie alla Brexit corretta, realizzata con grande impegno da questo governo conservatore, che ora siamo in grado di fare le cose in modo diverso, in campi che vanno dalla finanza alle bioscienze. Abbiamo fatto qualcosa di coraggioso, notevole e giusto, e dobbiamo parlarne, spiegarlo, sostenerlo, senza dare l’impressione di essere imbarazzati dalla decisione del popolo britannico“.