Grande Fratello 2023, Alex Schwazer e la vittoria a Pechino 2008 dedicata al nonno
Alex Schwazer è un nuovo concorrente del Grande Fratello 2023. Ma, prima di fare il suo ingresso ufficiale nella Casa, si è lasciato andare ad alcune confessioni con Alfonso Signorini in diretta, in attesa di varcare la Porta Rossa. Una clip, nella prima puntata del reality in onda questa sera, ha mostrato gli ultimi istanti della gara del marciatore a Pechino 2008 prima della vittoria olimpica. Una vittoria che, come raccontato dal neo-gieffino, volle dedicare ad una persona per lui importantissima.
“La dedica è stata per mio nonno, mancato un mese prima della gara. È stato molto importante nella mia vita, quindi volevo ricordare lui. È stata una gioia doppia: non ho vinto solo per me, ma anche un po’ per lui“, ha confessato. Il rapporto con il nonno è stato per lui preziosissimo, e lo ricorda così: “È stato molto importate, sono stato molto legato a lui e ho imparato molto da lui. Quindi è stato bello ricordarlo“.
Alex Schwazer e la seconda presunta positività al doping: “Colpa non mia“
Passando, poi, alla vicenda legata alla positività al doping, Alex Schwazer ha spiegato per quale motivo abbia compiuto tale gesto: “Le cause sono tante. Credo che sia stata la fine di un tunnel nel quale sono entrato, dove non stavo più bene, ma da qualche anno. Pensavo che la via d’uscita fosse il doping, sbagliando ovviamente, ma in quel momento non te ne rendi conto“. Tuttavia, archiviato il primo caso, il marciatore ha dovuto fare i conti con l’accusa di una seconda presunta positività, dalla quale però si è sempre difeso.
“Sono stato squalificato durante le olimpiadi di Rio per 8 anni, per una positività che però non è colpa mia. Non mi sono dopato, anzi. Il ritorno dalla squalifica era stato difficile, avevo cercato di dare tante garanzie in più e quindi è stato e tuttora è difficile. Difficile ripercorrere quei giorni“, ha ammesso. Il caso, però, non è stato riaperto e il marciatore non ha avuto ulteriore modo di difendersi: “La giustizia sportiva non ha più riaperto il caso. Noi abbiamo chiesto al Tribunale federale svizzero, che però ha negato questa possibilità“. Lui, però, non si è mai arreso: “Credo che le cause siano più di una, però io non ho mai mollato e tutte le possibilità che c’erano le abbiamo prese“.