Caterina Caselli, tra Sanremo e il ruolo da talent scout: il matrimonio con Piero Sugar
Caterina Caselli è probabilmente tra i volti più influenti del panorama artistico e musicale italiano. Tanto come cantante quanto come produttrice, il suo impatto nella cultura italiana è tra i più iconici. Nata a Modena nel ’46, ha iniziato dal basso per poi arrivare ai palcoscenici più ambiti. Il primo singolo nasce grazie ad un’intuizione di Alberto Carisch che, dopo averla assoldata per l’etichetta MRC, la supporta per l’incisione del suo primo singolo: “Sciocca/ Ti telefono tutte le sere”.
La consacrazione per Caterina Caselli arriva con Nessuno mi può giudicare, portata a Sanremo nel 1966. Nonostante il mancato trionfo, il brano resta in cima alla classifica di vendita per ben 9 settimane di fila con oltre 1 milione di copie vendute. La cantante decise di ritirarsi dalla scena musicale nel 1975, passando a dedicare la sua carriera come produttrice e talent scout. La scelta arrivò poco dopo aver conosciuto il suo storico marito, Piero Sugar; convolati a nozze nel 1970, il loro amore è durato fino allo scorso anno. Il produttore è scomparso il 12 giugno all’età di 85 anni. Dal loro amore viscerale, unito alla passione condivisa per la musica, è nato anche un figlio di nome Filippo.
Caterina Caselli, il successo con le canzoni: “sempre stato qualcosa nella musica capace di saltarmi addosso”
Intervistata da rollingstone.it, Caterina Caselli ricordando i suoi anni d’oro ha raccontato in merito all’anno ’68: “il movimento femminista ha segnato momenti fondamentali, non sono un’estremista per carattere ma penso che una donna possa fare tutto quello che fa un uomo e che la mente della donna possa tutto. Questa cosa dei diversi trattamenti economici e sociali è un’assurdità, qui a Sugar la donna è centrale e molto rispettata, credo alla pretesa del giusto, la provocazione in sé e per sé non mi interessa, è controproducente, questo ho imparato, ma la donna deve avere il rispetto che merita, e penso che sia assurdo, vergognoso che ci si trovi ancora in situazioni in cui gli uomini si comportano in modo aberrante, uomini che non sanno essere lasciati e uccidono, una follia, bisognerebbe ricordare a questi tizi che l’amore non è un diritto tout court”.
Infine la musica è sempre stata la sua più grande passione capace di trasportarla in un mondo magico. “Le canzoni, la musica mi hanno sempre trasportata in un altro luogo, in un mondo altro. Le racconto una cosa: dopo che mi sono sposata fumavo tantissimo, sono arrivata a fumare 60 sigarette al giorno, all’epoca con mio marito avevamo questa casa in campagna a Montorfano e c’era questo pianoforte verticale, io non so comporre ma stavo sempre seduta a quel pianoforte, un po’ a giocare, ogni volta mi ci mettevo davanti, stavo anche sei ore così e non toccavo neanche mezza sigaretta. C’è sempre stato qualcosa nella musica capace di saltarmi addosso” – ha rivelato la grande produttrice discografica.