Martina Maccari, metafore e giochi di parole per un doloroso addio alla Juventus
L’inizio di stagione della Juventus non è stato dei migliori, almeno fuori dal campo; se a tenere banco è attualmente il “caso” doping legato a Paul Pogba, sullo sfondo continua a far discutere la separazione tra il club bianconero e una sua ormai ex bandiera: Leonardo Bonucci. Il calciatore, stando agli ultimi aggiornamenti sulla questione, pare aver deciso di trascinare la sua ex squadra in tribunale a causa del trattamento ricevuto nel suo ultimo periodo a Torino.
Leonardo Bonucci ha lamentato principalmente una mancanza da parte del club nel garantirgli le condizioni consone e necessarie per osservare gli allenamenti. Dunque, la richiesta in tribunale sarebbe di un risarcimento danni di natura professionale e d’immagine. A tuonare sulla questione, come riporta TuttoMercatoWeb, sarebbe intervenuta anche sua moglie – Martina Maccari – con una lettera diretta proprio alla Juventus. “Cosa ci rimane quindi? Nemmeno un squallido, ultimo abbraccio. E’ in una mattina di pioggia torinese che dovevo venirti a guardare; perchè guardarti mi fa credere che per un momento, forse, tu possa sentirmi”.
Martina Maccari, moglie di Leonardo Bonucci: “Per tredici anni siamo state amiche…”
Inizia così la lunga lettera di Martina Maccari – moglie di Leonardo Bonucci – rivolta alla Juventus. “13 anni, per tredici lunghi anni tu ed io siamo state amiche; e tu lo sai. Di quelle che una è più grande e una è più piccola, una è amata da tutti e l’altra deve invece faticare per trovare il suo spazio… Proprio come le Amiche che ti fanno sentire sempre un po’ in ombra, ma che alla fine ti fanno sentire protetta. Quelle che sai di essere seconda ma dopo una prima irraggiungibile. Quelle che la guardi e trovi sempre l’ispirazione giusta”. Gioca con le parole Martina Maccari, l’amica in questione è probabilmente proprio la Juventus; “rea”, in un certo senso, di aver “tradito” lei e suo marito Leonardo Bonucci.
“Anche quando le cose vanno male Lei è in grado di passare la giusta ispirazione e Tu, sei lì a stupirti ogni volta. È per questo, forse, che in questo mio amore assorbito per osmosi, ti ho odiata spesso. Ti ho odiata nell’ombra della solitudine a cui mi costringevi con cadenza programmata, calendarizzata… “. Continua così la lettera fatta di metafore e antifone di Martina Maccari – moglie di Leonardo Bonucci – che poi conclude: “Pensavo che nonostante la vita ed i meccanismi normali del corso del tempo che conosciamo benissimo, avremmo continuato a riconoscerci… Oltre il moderno tritacarne, pensavo avremmo continuato a curarci l’una con l’altra. Mi dispiace tanto; non cambierò strada incontrandoti, ai patti io tengo fede. Perdendo tanto, rinunciando anche a quello che per tanti anni ci siamo contese. Buona Vita”.