Drillionaire: dai campi di calcio alla consacrazione come artista col disco “1o”
Drillionaire è tra i cantanti premiati ai Tim Music Awards 2023, lo spettacolo trasmesso dall’Arena di Verona in prima serata su Rai1. A salire sul palco più di 50 artisti, che nel corso delle due serate riceveranno gli importanti premi come segno di riconoscimento per i grandi risultati ottenuti con la loro musica, c’è anche il produttore che è tra le rivelazioni musicali del 2023. Diego Vincenzo Vettraino, questo il suo vero nome, ha conquistato il pubblico con il suo primo album da produttore dal titolo “10”. Un numero che ha spiegato così dalle pagine di RollingStone.it: “il numero 7 lo vedo come il giocatore al servizio della squadra, quello sul cui assist perfetto puoi contare, e che sì, magari ti fa anche gol, ma lavora soprattutto con lucidità e precisione”.
Non è un caso la scelta del numero 10 come ha spiegato il produttore che di nome fa Diego: “questo rapporto col numero 10 ha radici profonde. E sfido chiunque a contestare che il vero 10 leggendario sia Diego Armando Maradona. Il fantasista per eccellenza. Tradotto in termini musicali, il viaggio che mi ha portato a scegliere questo numero è proprio l’idea di lasciare campo libero a tutta la creatività del mondo, in modo a volte anche anarchico e fuori dalle regole”.
Drillionaire, il nuovo numero 10 della musica italiana
Un passato da calciatore professionista. Proprio così, in pochi sanno che Drillionaire prima di conquistare la vetta delle classifiche giocava a calcio. Un infortunio ha poi cambiato la sua vita; un momento che l’ha portato a confrontarsi a sorpresa con la musica. “Dopo tanti anni di duro lavoro e di sacrifici, ero arrivato in serie B, ma poco dopo mi sono fatto molto male al ginocchio. Da lì è stato impossibile ricominciare nella stessa categoria, con le stesse promesse e prospettive” – ha raccontato il cantante che dopo l’infortunio ha trovato un’ancora di salvezza nella musica.
“Ero molto destabilizzato e mi sono rifugiato nella musica. Lì ho trovato delle cose che mi facevano stare bene, anche quando sembrava che fosse tutto finito, morto. Mi ci sono aggrappato letteralmente con le unghie e i denti, ho cominciato a informarmi su tutte le cose utili per fare musica in maniera competitiva e mi sono salvato” – ha detto il cantante e produttore che, chiamato a fare un nome di un leader nel mondo della musica, non ha alcun dubbio – “Sfera è uno che non parla quasi mai, non fa chissà quante interviste, ma è sempre in studio, è sempre primo, fa sempre platini. Raga, è un esempio. Quel tipo di approccio mi ispira moltissimo. La stessa cosa vale Lazza e Marracash: gli artisti che ho nel mio disco sono dei numeri 10 per questo”.