“Rischio Isis sui barconi”: questo l’allarme lanciato dall’imam francese Hassen Chalghoumi. Intervistato dal Giornale, il presidente della Conferenza degli imam transalpini si è soffermato sulla situazione in Tunisia, sottolineando che il Paese è alla ricerca di stabilità: “Poi c’è il discorso economico, che non tocca solo la Tunisia, e l’immigrazione: la Tunisia sta subendo questa situazione che viene dalle frontiere ed è disumana per i migranti e insopportabile per i tunisini”.
Secondo l’imam, i problemi vengono da Sud e dalle frontiere con Libia e Algeria, Paesi con confini molto estesi e servono i mezzi per controllarli: “Il negoziato con l’Italia va nella giusta direzione. Io ringrazio il governo italiano, e il ministro Tajani, per il dialogo e il sostegno”.
L’allarme dell’imam francese
Per aiutare la Tunisia sono necessari mezzi per proteggere le frontiere e bisogna capire da dove vengono i migranti, nonché le reali cause di questi problemi migratori. Per l’imam è necessario aiutare questi Paesi a svilupparsi: “Senza impegno, senza investimenti e senza una discesa in campo dell’Europa non si ferma. L’Algeria ha una sua forza, il Marocco è più stabile, Tunisia e Libia sono molto fragili. Poi bisogna essere molto duri con questi scafisti, trafficanti che giocano con le vite umane. Si parla di 6mila migranti a Lampedusa. Cifra enorme, catastrofica. Tunisia e Italia non possono essere lasciate sole. Il problema riguarda l’Europa. Quelli che arrivano, non sappiano se hanno un passato terroristico, se c’è un ruolo del gruppo Wagner”. Non è infatti possibile escludere che siano state formate delle persone per destabilizzare l’Europa: “Migrazione incontrollata significa anche islamismo? Certamente. Non sappiamo che passato abbiano queste persone. Se arrivano dal Daesh o dal terrorismo. Nessuno può escluderlo “.