Superbonus, la risposta di Giorgetti al pressing per una proroga fino a giugno 2024 per i lavori non completati sui condomini è stata chiara, il ministro ha infatti escludo categoricamente qualsiasi misura di prolungamento dei vantaggi pieni oltre il 31 dicembre, sono ora allo studio diverse soluzione salva crediti per chi ha già iniziato i lavori. Pur essendo molto improbabile quindi l’ipotesi che i governo possa prendere in considerazione una proroga del 110%, potrebbero arrivare misure “paracadute” per evitare l’incagliamento delle procedure e la mancata riscossione del credito. In vista di nuove manifestazioni nazionali di protesta da parte dei cosiddetti “esodati”, sono sul tavolo alcune proposte, tra le quali una norma “ad hoc” almeno utilie per chi ha già effettuato cospicue spese pregresse.
Una tra le opzioni previste da Forza Italia potrebbe essere quella di garantire l’accesso alla misura per chi ha completato almeno il 30% dei lavori, ma da fonti del governo, come spiega il Messaggero, è emerso che probabilmente in caso di accoglimento di questa soluzione, il limite di avanzamento passerà al 60%, per evitare una penalizzazione eccessiva alle imprese e lasciare fabbricati con ristrutturazioni abbandonate in corso d’opera.
Superbonus, imprese e condomini a rischio perdita crediti, il governo valuta soluzioni “paracadute”
In vista di nuove soluzioni per rispondere alle esigenze delle imprese e dei condomini, tra i più penalizzati dalla sospensione del Superbonus al 110% e con un incagliamento dei crediti pregressi per mancata capienza delle banche e allo stesso tempo l’impossibilità di riscuoterne nuovi, il governo ha confermato quali saranno in futuro le percentuali di sconto per chi intende sfruttare l’agevolazione fiscale. Una riduzione della percentuale del credito di imposta che diventerà al 70% a partire dal 2024, e successivamente al 65% nell’anno successivo.
Il problema che investirà aziende e contribuenti però è che in base alla regola imposta dal ministero la possibilità di recupero del creditocondomini dovrebbero versare la restante parte di tasca propria. Inoltre come analizzato da Eutekne, l’altro grave rischio sarà quello di non riuscire a versare la quota finale, il che farebbe perdere anche la quota di credito eventualmente già maturata al 70%.