La Turchia minaccia di allontanarsi dall’Unione europea. In partenza per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha mandato un messaggio all’Ue, accusandola di fare di tutto per tagliare i ponti con il suo Paese, dopo che è stato pubblicato un report dell’Europarlamento in cui si sostiene che il processo di adesione non potrà riprendere nelle circostanze attuali, a meno che il governo turco non decida di cambiare drasticamente rotta sul rispetto di valori democratici, lo stato di diritto e i diritti umani. “L’Unione europea si sforza di tagliare fuori la Turchia ed è evidente. Noi faremo le nostre valutazioni e decideremo se prendere un’altra strada“, il commento di Erdogan.
Il ministero degli Esteri turco aveva già replicato con un duro comunicato in cui definiva il contenuto del report “una collezione di faziosità e pregiudizi basati su disinformazione creata da circoli anti-Turchia“. Dunque, l’accusa rivolta all’Ue è di portare avanti “una agenda populista” che sta danneggiando i rapporti con la Turchia “in un momento in cui il dialogo è in corso“.
ERDOGAN ATTACCA ANCHE SVEZIA “LEGGE NON BASTA…”
Il report critico dell’Europarlamento sulla Turchia non è un fulmine a ciel sereno, anche perché nei giorni scorsi l’Austria si era spinta oltre, chiedendo all’Ue di chiudere definitivamente i negoziati con Ankara per l’adesione. Parole, anche queste, che hanno suscitato una dura reazione da parte della Turchia. “L’Unione europea sta tentando di tagliare le sue relazioni con la Turchia. Terremo la situazione sotto controllo e se sarà necessario potremmo decidere di rompere le relazioni con l’Ue“, ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, durante una conferenza stampa trasmessa dalla tv di Stato turca Trt.
Inoltre, ha attaccato anche la Svezia, che è in attesa di adesione alla Nato, processo su cui la Turchia ha dato un parere positivo, ma di fatto non è ancora stata ratificata dal parlamento turco, così pure dall’Ungheria. “La Svezia per prima cosa deve onorare i suoi impegni, non basta preparare una legge, è necessario che venga messa in pratica. L’Occidente dice ‘Svezia, Svezia, Svezia’ ma per noi non è possibile dire ‘sì’ o ‘no’ fino a che il nostro parlamento non prenderà una decisione“.