Un uomo ha chiesto un risarcimento danni da un miliardo di dollari dopo aver assistito al parto cesareo della moglie. Secondo lo stesso, vedere la donna sotto i ferri gli avrebbe provocato un tale disagio che avrebbe poi portato alla rottura della loro storia. Come si legge su Fanpage il protagonista di tale vicenda decisamente particolare è Anil Koppula che ha deciso di intraprendere un’azione legale nei confronti del Royal Women’s Hospital di Melbourne, Australia, chiedendo appunto un maxi risarcimento. Stando a quanto fatto sapere dal denunciante, lo stesso avrebbe sviluppato una “malattia psicotica”, dopo aver visto la moglie “in quelle condizioni” durante il parto cesareo.
“Il signor Koppula sostiene di essere stato incoraggiato ad assistere al parto, e che nel farlo ha visto gli organi interni e il sangue di sua moglie… Afferma che l‘ospedale ha violato un obbligo di diligenza nei suoi confronti ed è tenuto a risarcirlo”, si legge sui documenti depositati tribunale. Il Royal Women’s Hospital ha riconosciuto la propria responsabilità nel fornire un “dovere di diligenza”, ma ha negato di averlo violato. Il giudice James Gorton ha respinto la causa, definendola un “abuso di procedura”.
ASSISTE AL PARTO CESAREO DELLA MOGLIE: “ALCUNI UOMINI VEDENDOLO…”
Stando a quanto si legge sulla sentenza, la legge non consente a qualcuno di ottenere un risarcimento per delle perdite che non siano economiche a meno che non si tratti di un “danno significativo”. Koppula, nel corso del processo, è stato sottoposto ad un’accurata analisi medica da parte di una commissione preposta che ha stabilito che “il grado di danno psichiatrico derivante dal danno subito dal ricorrente, presunto nella richiesta di risarcimento, non soddisfa il livello soglia”.
La società sanitaria Banner Health, parlando con il Daily Mail del parto cesareo, ha fatto sapere che in tali situazioni “alcuni papà potrebbero trovare scomodo osservare la procedura. Sebbene rari, alcuni papà potrebbero sentirsi un po’ nauseati, anche quando non riescono a vedere bene cosa sta succedendo…”.