La vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, numero due di Joe Biden, ha organizzato una festa a base di rap e di hip hop a casa sua. La vicenda, come si legge su Billboard, risale allo scorso sabato 9 settembre, quando si sono celebrati i primi 50 anni dell’hip hop. Un party da mille e una notte quello organizzato nella residenza vicepresidenziale, visto che all’evento hanno partecipato alcuni dei grandi pionieri del genere musicale come Common, Jeezy, MC Lyt e Roxanne Shante.
Come sottolinea Billboard, molti fanno risalire l’origine dell’hip hop all’11 agosto del 1973, quando si tenne una festa di fine anno scolastico e quando il diciottenne Clive Campbell, in arte DJ Kool Herc, fece il deejay in un appartamento a New York, nel quartiere Bronx. In ogni caso la maggior parte delle persone festeggia il 9 settembre e per l’occasione Kamala Harris ha organizzato una festa durante la quale ha spiegato che l’hip-hop è “la forma d’arte americana per eccellenza” che “plasma ogni aspetto della cultura popolare americana”. E ancora: “La cultura hip-hop è la cultura americana”.
KAMALA HARRIS HA ORGANIZZATO UNA FESTA RAP A CASA SUA: “HA INCANALATO LE VOCI DELLA GENTE”
L’hip hop non è ovviamente solo un genere musicale ma è una vera e propria cultura oltre oceano. Nel corso degli anni è diventata una forma d’arte globale fra le più influenti del mondo, oltre ad essere una parte integrante dei movimenti per la giustizia sociale e razziale, e un’industria che fattura ogni anno miliardi di dollari grazie ai suoi artisti più noti.
Kamala Harris ha ricordato anche che Chuck D, storico rapper dei Public Enemy, ha definito il rap come “la CNN dell’America nera”. La vicepresidente ha aggiunto, prima di godersi le esibizioni insieme al marito Doug Emhoff: “Ha sempre incanalato le voci della gente. Racconta le storie che non fanno notizia”. Billboard ricorda come il party organizzato il 9 settembre sia stato realizzato assieme al Recording Academy’s Black Music Collective e a Live Nation Urban.