Irene Grandi, bagno di folla ad Arena Suzuki con Bruci la Città
Raffinatezza e grinta, energia ed entusiasmo da vendere. Nella sua carriera Irene Grandi ha sempre mantenuto la barra dritta, collezionando grandi successi e collaborazioni di cui andare fiera. Ha lavorato con artisti molto diversi tra loro, da Vasco Rossi a Stefano Bollani, cogliendo il meglio da ognuno. E non è un caso che questa sera, sabato 23 settembre, la cantante fiorentina sia una delle ospiti più attese di Arena Suzuki, l’evento in onda su Raiuno che mira a rispolverare i grandi successi degli ultimi anni sessant’anni.
E tra questi come non includere Bruci la Città di Irene Grandi, una vera e propria canzone d’amore, dove l’uomo – nella versione interpretata dai Baustelle – si mostra disposto a tutto per la felicità della persona amata. Vuole proteggerla e cullare il suo dolore, per curarlo e superarlo l’uno al fianco dell’altra, affrontando qualsiasi tormenta, sentimentale e non, con lo scudo della passione.
Irene Grandi tra passato, presente e futuro: “Una volta i rapporti erano più potenti, oggi invece…”
Dal 2007, anno in cui è uscito il brano Bruci la città, è trascorso parecchio tempo. Irene Grandi però è la stessa di sempre, forse un po’ nostalgica di quel passato che oggi appare lontano e senza dubbio più autentico e spontaneo. Tempi in cui le innovazioni – in campo musicale – non derivavano dall’intelligenza artificiale, ma unicamente dall’estro creativo dei cantanti, dei musicisti e degli artisti.
“L’idea che un robot sostituisca la creatività umana non mi piace ma è utile avere un numero enorme di dati e informazioni che possono servire all’uomo per creare soluzioni più nuove”, ha commentato Irene Grandi in una interessante intervista sul tema, riportata da Leggo. “Sono del ’69, ho vissuto quando non c’erano computer e telefonini. I rapporti erano più potenti, oggi si rinuncia al confronto umano per confrontarsi con le macchine”, l’amara constatazione della cantante.