Il Covid porta con sé una scia di terrore e paure. Con la risalita dei contagi infatti in molte persone sta rinascendo un sentimento di ansia legato alla possibilità di rivivere l’incubo di lockdown, mascherine e restrizioni. Del periodo pandemico, come ha rivelato a Quotidiano Nazionale la psicologa Maria Antonietta Gulino, presidente anche dell’ordine di psicologi della Toscana e membro del Consiglio nazionale, ne hanno risentito soprattutto gli adolescenti.
Gulino ha definito il Covid come “lo specchio delle nostre fragilità”, e ha voluto porre l’attenzione in particolare proprio sui ragazzi entro i 18 anni, che durante la pandemia si sono visti privare tutto d’un tratto della loro libertà e della loro socialità. Gulino ha parlato inoltre della precarietà con cui durante il periodo pandemico hanno dovuto fondare la costruzione della loro personalità. “L’emergenza era doverosa per la situazione del Paese, ma ha rallentato la loro crescita. (…) E ora hanno paura di un mondo che non dà grandi possibilità”.
STRESS, DEPRESSIONE, ANSIA GENERALIZZATA: I LASCITI DEL COVID
L’emergenza sanitaria è finita e negli ultimi mesi il Covid è stato paragonato da alcuni esperti al pari di un’influenza. Eppure il periodo pandemico ha segnato talmente a fondo da lasciare in eredità stress, depressione e ansia generalizzata. Questo perchè, come ha spiegato sempre la psicologa Gulino, “il disagio fisico si ripercuote su quello mentale, e sulla salute in generale”. E i segni di questo malessere sarebbero visibili sia sugli adolescenti sia sugli adulti.
I postumi comportano anche una stanchezza cronica dovuta ai cambiamenti a cui il Covid ha sottoposto tutti quanti, rivoluzionando vita sociale e lavorativa. “La pandemia ha appesantito le nostre strutture cognitive, affettive e relazionali”. Sulla base di queste considerazione la Dott.ssa Gulino ha anche voluto fare un appello alle istituzioni affinchè investano maggiori risorse sulla Sanità, occupandosi della salute a tutto tondo, inclusa quella psicologica.