Nel giallo della piccola Kata, la bimba peruviana di 5 anni scomparsa dall’ex hotel Astor di Firenze il 10 giugno scorso, si innesta un elemento importantissimo e inizialmente “bypassato” per un presunto malinteso. A rivelarne i contorni sono le recenti novità diffuse da Chi l’ha visto? in merito al racconto dell’amichetta che era con lei prima della sparizione e con la quale si credeva inizialmente che la bambina avesse litigato.
La madre della minore in questione, intervenuta ai microfoni del programma di Federica Sciarelli, ha rivelato che sua figlia avrebbe pronunciato la seguente frase, il giorno in cui si sono perse le tracce di Kata, mostrandole il braccio: “Mamma, il lupo ha preso Kataleya“. La donna avrebbe precisato di aver frainteso quel racconto della figlia e di avere erroneamente creduto che le bimbe avessero avuto un diverbio proprio perché la piccola le aveva mostrato il braccio come per intendere che fosse stata strattonata o picchiata da Kata durante una lite. Ripercorrendo il contenuto di quelle parole dopo aver appreso della sparizione di Kata, però, la donna avrebbe dato una lettura diversa alla circostanza riferitale dalla figlia arrivando alla conclusione che “il lupo” di cui le aveva parlato potrebbe essere il rapitore. Un resoconto dal peso specifico potenzialmente notevole nell’alveo delle indagini, se si pensa al rilievo e alla pertinenza che assumerebbe il gesto con cui la minore ha mostrato il braccio alla madre durante il suo racconto: l’amichetta della bimba scomparsa potrebbe essere stata testimone oculare del sequestro e potrebbe aver chiesto subito aiuto alla sua mamma, senza essere capita.
Il racconto dell’amichetta di Kata
La madre dell’amichetta di Kata ha spiegato a Chi l’ha visto? cosa sarebbe successo poco dopo la scomparsa della bimba dall’ex hotel Astor, luogo in cui le loro famiglie vivevano con altre decine di occupanti abusivi. Soltato dopo la sparizione della minore, la donna avrebbe rivalutato il racconto della figlia attribuendolo alla possibilità che abbia visto qualcosa di estremamente importante quel giorno, forse testimone oculare del sequestro.
La stessa mamma di Kata, Katherine Alvarez, aveva sostenuto quest’ultima ipotesi ribadendo l’impossibilità di un litigio tra le due bambine: “Ho pensato subito che fosse strano, mia figlia non picchia gli altri bambini e per questo ho pensato che se l’amichetta piangeva forse aveva visto qualcosa“. Nelle scorse ore, l’ex hotel Astor è stato oggetto di un nuovo sopralluogo e la Procura di Firenze avrebbe deciso di disporre nuovi scavi e carotaggi per cercare tracce utili a risolvere il giallo. Oltre all’ipotesi che la piccola sia stata rapita e portata all’estero, resta in piedi quella peggiore: Kata potrebbe non essere mai uscita da quella struttura e quindi potrebbe non essere più in vita. È una delle piste ancora al vaglio degli inquirenti, compresa quella di uno spostamento della minore dentro un borsone nelle fasi immediatamente successive al presunto sequestro.