Dal rialzo dei tassi agli attacchi della stampa internazionale, fino all’ostilità di Borrell sul piano migranti e allo spread in crescita. I segnali che arrivano a Palazzo Chigi sono molti, così come i sospetti. Il timore è che vi siano trame oscure per screditare la premier Giorgia Meloni e indebolirla in vista delle elezioni europee, fino a sostituirla. C’è chi rievoca già il 2011, la caduta di Berlusconi. Le ombre agitano il governo in un momento delicato, spiega Repubblica. All’orizzonte c’è una manovra da affrontare senza risorse.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha già avvertito: dal piatto vanno tolti 15 miliardi per l’aumento dei tassi da parte della Bce. In una situazione in cui l’Italia è alle prese col caro-vita, c’è malumore per il superamento del Reddito di cittadinanza e del Superbonus, senza dimenticare quello per il prezzo della benzina, senza dimenticare la crisi migranti. Se da un lato c’è la propaganda ufficiale, dall’altro cresce la paura del complotto.
L’ARIA DELLA “TEMPESTA PERFETTA”
La mossa estiva di tassare gli extraprofitti delle banche, seppur ritrattata in parte, ha dato alla premier Giorgia Meloni la convinzione di aver dato un segnale giusto ai risparmiatori, ma al tempo stesso a temere una reazione dei “poteri forti”. Infatti, secondo Repubblica, avrebbe inarcato il sopracciglio, per usare un eufemismo, quando ha letto l’articolo del Financial Times che denuncia “la fine della luna di miele” con i mercati.
Alessandro Sallusti, direttore del Giornale e autore del libro intervista alla premier, ha lanciato l’allarme sulle colonne del suo quotidiano: “Siamo sicuri che non ci sia alcuna regia dietro coincidenze tanto rischiose per chi governa il Paese?“. Si respira, quindi, l’aria della “tempesta perfetta del 2011”. L’aumento dello spread è un indizio, che Sallusti collega proprio all’articolo del Financial Times, “ispirato da economisti di sinistra“. Ma già l’agenza Morgan Stanley qualche giorno fa prevedeva che lo spread potrebbe tornare a 200-210 punti base entro fine anno.
GOVERNO MELONI SOTTO ASSEDIO?
La stessa presidente del Consiglio in apertura di Cdm, lunedì, aveva manifestato l’idea di un assedio quando aveva additato i nemici, dall’Ue al Pd. “Non parliamo di complotto ma certo in Europa c’è chi rema contro, chi punta a indebolire un governo di destra in vista del voto. In Francia dovrebbero ammettere che si può governare meglio di Macron, in Spagna che ci si può fidare di Vox“, confida un dirigente di primo piano di Fratelli d’Italia.
Il senatore Maurizio Gasparri, che nel 2011 era capogruppo del Pdl, allontana le assonanze con la caduta di Berlusconi: “In quel caso un ruolo lo ebbero la magistratura e il logorio interno che vide protagonista Fini. Ciò che si può notare, oggi, sono alcune posizioni pretestuose come quella di Borrell sul piano migranti. E interessi anche elettorali che l’Europa coltiva contro l’Italia“.