Nessuno ne parla. Solo se ne sussurra: le entrate fiscali diminuiscono e quindi il Governo – decisore in ultima istanza – del sistema poliarchico democratico vedrà rifarsi il suo spazio di manovra. Del resto non può che essere così: la povertà assoluta aumenta con una costanza pervicace, è inattaccabile; i fallimenti delle società per azioni e a responsabilità limitata aumentano anch’essi.
Il tasso di profitto discende inesorabilmente così come i salari, mentre invece il costo del denaro e della circolazione monetaria rivolta alla valorizzazione capitalistica non fa che crescere. Quella che si chiama inflazione altro non è che crescita dei prezzi delle merci energetiche e alimentari primarie per due choc successivi extra-economici planetari come la pandemia e la contaminazione, prima, e la guerra imperialista russa all’Ucraina, poi, con le sanzioni statunitensi che ne sono conseguite oggi.
Il tasso di disoccupazione – anche se di una frazione di punto – aumenta (mentre in una Germania in recessione di una frazione di punto diminuisce) e nello stesso tempo il tasso di inattività a fronte di richiesta imprenditoriale di qualsivoglia tipo di lavoro (professionale o impoverito che sia) aumenta in una sorta di labirinto senza uscita.
Il tutto mentre il pilota automatico ordoliberista del Patto di stabilità Ue, con le sue tenaglie del tetto al debito senza escluderne né le spese per gli investimenti (che preconizzano la crescita e non la rendita), né quelle militari pro Ucraina, dal 2024 comincerà a operare come un tempo. Macinerà lacrime e sangue che si aggiungeranno alle tragedie dell’epocale questione migratoria.
La presidente Meloni individua negli accordi con le nazioni centroafricane la via per formare e far giungere con la mano dello Stato anziché del mercato la forza lavoro di cui abbiamo disperatamente bisogno. Ma i tempi saranno lunghi, mentre il disagio sociale e la crisi economica avanzano sempre più.
La bufera dei bonus dal deficit plurimiliardario che si abbatte su un bilancio dello Stato già appesantito dalla rivolta neo-peronista dei… partiti un tempo di governo e oggi dell’opposizione costruisce la tempesta più che perfetta.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.