Un corposo pacchetto fiscale è contenuto nel decreto legge atteso per lunedì in Consiglio dei ministri. Due sono le novità fondamentali: da una parte una sanatoria sulle violazioni in materia di certificazione dei corrispettivi da parte dei commercianti, dunque riguardo le operazioni di memorizzazione e invio che nell’ambito della fatturazione elettronica hanno sostituito i tradizionali scontrini. Dall’altra parte c’è la proroga fino a fine dicembre delle agevolazioni sulla prima casa per i giovani Under 36. Si tratterebbe, come sottolinea Il Messaggero, di una garanzia pubblica dello Stato nei confronti della banca in caso di mutuo. Le misure erano in scadenza il 30 settembre.
L’obiettivo della norma sulla fatturazione elettronica è quello di “promuovere l’adempimento spontaneo e l’emersione di base imponibile”. La norma riguarda dunque le violazioni in materia di certificazione dei corrispettivi dal 1 gennaio 2022 al 30 giugno 2023: possibile contrastarle fino al 30 settembre 2023. Possibile regolarle versando quanto dovuto a titolo di imposta più una sanzione pari a quella minima. Oltre a questo, è previsto l’obbligo di presentare una dichiarazione.
Cosa prevedono le norme
Il testo contenuto nel decreto legge contiene anche un’altra novità. Come spiega Il Messaggero, si tratta di norme in materia di cessioni di compendi assicurativi e di allineamento di valori contabili per le imprese. Era attesa anche la proroga delle agevolazioni prima casa per i giovani con Isee non superiore a 40mila euro l’anno. Il tema è connesso anche alla discussa tassa sugli extra-profitti bancari. Il decreto legge estende fino al 31 dicembre la possibilità di sfruttare la formula riservata agli Under 36.
La norma, voluta dal governo Draghi, è stata prorogata fino a fine anno. Questa prevede che la quota pagata con mutuo possa superare anche l’80% del valore totale, solo negli istituti bancari che aderiscono. Lo Stato, infatti, interverrà con una garanzia dell’apposito fondo pari all’80%. L’anticipo da versare, dunque, sarà nullo. Il meccanismo prevede anche che nel caso di mancato versamento delle rate, lo Stato risarcisca la banca.