L’Europa fa mea culpa: la Commissione Ue dopo 8 anni ammette l’errore sul salvataggio Tercas con il Fitd (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi). Il fondo poteva intervenire preventivamente nel salvataggio di Banca Tercas, perché non era aiuto di Stato illegale. Quella decisione complicò il salvataggio di altre banche, causando instabilità e costando miliardi all’Italia: un anno dopo quell’operazione, infatti, fu vietato il salvataggio di Banca Etruria, Monte Paschi di Siena, Popolare Vicenza e Veneto Banca, con la conseguente svalutazione dei crediti, quindi il loro fallimento. Ma il Fitd era ed è alimentato con contributi delle banche, quindi non pubblici. Quello stop è costato 31 miliardi, e a pagare furono i risparmiatori. Inoltre, per anni le crisi furono affrontate col fondo interbancario a costi minimi.
La mossa della direzione Concorrenza della Commissione Ue, guidata da Margrethe Vestager, apparve inspiegabile a Fitd, Abi, Mef, Banca d’Italia, legali ed esperti. L’Italia ha dovuto applicare le procedure Ue, quindi le risoluzioni, che hanno imposto svalutazioni ingenti sui crediti deteriorati delle banche e si sono rivelate molto più costose, con danni per miliardi di euro. Senza dimenticare che le perdite sui titoli subordinati hanno causato instabilità sul settore che ha coinvolto anche le banche sane, come ricordato da Milano Finanza. Un dietrofront tardivo, di cui si trova traccia sul sito della Commissione Ue.
COMMISSIONE UE AMMETTE “NON ERA AIUTO DI STATO ILLEGALE”
Quello della Commissione Ue non è un improvviso ravvedimento, ma un’ammissione inevitabile alla luce della sentenza della Corte di Giustizia Ue, che ha accolto il ricorso del nostro Paese. Ora però è difficile chiedere rimborsi perché, come evidenziato da Milano Finanza, è di fatto impossibile dimostrare il dolo. Solo le sentenze del tribunale Ue e della Corte di Giustizia hanno riabilitato l’uso dei fondi interbancari. Nel 2019, dopo il ricorso presentato dall’Italia e dal Fitd, il tribunale Ue annullò la decisione della Commissione Ue di quattro anni prima, ritenendo che non fosse stato sufficientemente dimostrato che la decisione del Fitd di sostenere Banca Tercas fosse imputabile all’Italia.
Nel 2021 la sentenza è stata confermata dalla Corte di Giustizia. In questi anni, comunque, l’esperienza italiana ha evidenziato gli errori commessi dall’Europa nella gestione delle crisi bancarie. Infatti, l’uso dei fondi interbancari è diventato un pilastro delle nuove procedure di risoluzione proposte dalla Commissione Ue. Già questa era considerabile una prima ammissione di colpa, ma implicita. Ora Bruxelles scrive che «la Commissione ha riesaminato il caso in base alle sentenze degli organi giurisdizionali europei e ha concluso che il sostegno concesso dal Fitd a Banca Tercas non era imputabile all’Italia e quindi non costituiva un aiuto di Stato illegale». Restano l’errore e le conseguenze per banche, investitori e risparmiatori.