Ad Aosta in questi giorni si sta tenendo la cosiddetta Pride Week, ovvero la settimana dedicata alla comunità Lgbt e che prevederà una serie di eventi diffusi in tutta la città, tra i quali ovviamente la tradizionale marcia in centro. Tra questi eventi, però, uno in particolare avrebbe fatto scoppiare un’accesa polemica, non tanto per i suoi contenuti, quando per la modalità con cui si è deciso di veicolarli. Infatti, all’interno della biblioteca del quartiere Dora di Aosta, la drag queen Cristina Prenestina (all’anagrafe Francesco Pierri) terrà un lettura pubblica del libro Nino il T-Rex, che affronta il delicato tema del bullismo, dedicata ai bambini di tutta la città, o meglio “bambinə”, come riporta la locandina.
Polemica ad Aosta: “Bambini indottrinati sul gender”
Insomma, tra i tanti eventi della Pride Week di Aosta, particolare attenzione è stata dedicata alla lettura della fiaba per bambini. L’evento si terrà il 30 settembre, racconta il quotidiano Libero, nella biblioteca del quartiere Dora, e sarà guidato dalla drag queen Cristina Prenestina, ovvero Francesco Pierri truccato e imparruccato per l’occasione. Dopo la lettura del libro, peraltro scritto dallo stesso Pierri, il suo alter ego accompagnerà i bambini presenti in un “laboratorio creativo” non meglio definito, ma simile a quello che si tenne a Bari lo scorso maggio.
Di per sé la fiaba che sarà letta durante la Pride Week di Aosta potrebbe essere un momento utile per i bambini, raccontando del tremendo bullo Nino, “arrabbiato e invidioso per non aver mai ricevuto un abbraccio caldo e amorevole”, che sarà aiutato da un “cucciolo di essere umano” che deciderà di “affrontare il dinosauro e, addirittura, abbracciarlo”. Tutto molto bello e positivo, ma la Lega nella sua sezione valdostana e di Aosta, in un comunicato ha espresso la sua preoccupazione per fatto che sia “un uomo mascherato da donna” a proporre una simile lettura, non comprendendo il nesso tra il bullismo e il mondo Lgbt e, soprattutto, non spiegandosi come mai la locandina presenti la parola “bambinə”, invece che “bambine e bambini”.