Entro il 2026 la percentuale di antenne 5G provenienti dalla Cina in Germania scenderà a meno del 25% a causa dei rischi di spionaggio. Vodafone, Telekom und Co. lo ritengono irrealistico e non vedono grandi rischi, temendo inoltre una perdita di qualità per milioni di utenti. Il ministro federale degli Interni Nancy Faeser ha attualmente bisogno consenso dopo vari incidenti nella campagna elettorale dell’Assia: sarebbe dunque in cerca di un progetto in cui emerga come il chiaro vincitore nella lotta contro un avversario ovvio, come proprio il conflitto sulla tecnologia del gruppo cinese Huawei nelle reti mobili tedesche. La tecnologia Huawei dovrebbe essere rimossa dalla rete 5G secondo il governo federale, come comunicato proprio dal ministero Faeser in riunioni preparatorie.
Già a marzo il Ministero dell’Interno aveva inviato ai tre operatori Telekom, Vodafone e Telefonica un primo elenco di domande, con scadenza tre settimane, sull’impiego della tecnologia Huawei nei punti critici per la sicurezza delle loro reti. I fornitori hanno risposto spiegando di aver utilizzato Huawei quasi solo nella cosiddetta “Radio Access Network”, cioè nelle antenne dei telefoni cellulari e nei loro controlli. Secondo i fornitori, qui i dati non possono essere spiati perché nel percorso verso la rete centrale passano attraverso la tecnologia dell’antenna solo in forma crittografata. Nella rete centrale, concordano i fornitori, Huawei “non è più un problema”. In Germania, durante una riunione speciale del Comitato Digitale classificata come confidenziale, i funzionari della sicurezza di diverse autorità hanno presentato risultati su almeno un componente Huawei, ma secondo le informazioni WELT, questi erano ipotetiche.
Germania preoccupata da Huawei: a rischio la sicurezza
I fornitori considerano il caso di sabotaggio da parte di Huawei estremamente irrealistico. “Non si sono mai verificate anomalie da parte dei singoli produttori nella rete di antenne”, commenta Vodafone. Inoltre, un simile attacco potrebbe essere effettuato solo una volta, dopodiché i produttori cinesi perderebbero la loro reputazione in tutto il mondo. All’inizio della settimana, alcuni addetti ai lavori del ministero hanno distribuito a media selezionati un documento sui punti chiave, il cui contenuto ha sorpreso le società di telefonia mobile: secondo questo, non si vogliono prendere decisioni sulla base di lacune di sicurezza note. Secondo WELT, la BSI (agenzia governativa della Repubblica federale di Germania responsabile per la sicurezza informatica) non prevede più di esaminare i singoli componenti Huawei che potrebbero essere critici per la sicurezza.
Invece, come si legge nel documento, il governo vuole “se necessario mediante disdetta, che i fornitori si impegnano a ridurre entro il 2026 la quota di tecnologia di antenne Huawei nelle loro reti al di sotto del 25%. Inoltre, alcune regioni, come Bonn e Berlino, diventeranno zone libere da Huawei“. Dal punto di vista dei fornitori, il Ministero dell’Interno non può fare affidamento sulla legge BSI, perché ciò consente alle autorità di intervenire solo se la tecnologia contestata coinvolge componenti critici per la sicurezza, cosa che il ministero non è ancora riuscito a dimostrare. I fornitori non sembrano però intenzionati a muoversi in questo senso: “Nessuno ci ha mai parlato di un contratto del genere. E non lo firmeremmo nemmeno noi, non potremmo giustificarlo né ai clienti colpiti dalle interruzioni della rete né agli azionisti”.