L’Istituto Superiore di Sanità, in vista della giornata nazionale dedicata agli anziani prevista per il 1 ottobre, ha lanciato un allarme per la preoccupante situazione, confermata dai dati statistici, riportati da Quotidianosanità, in merito al rischio di isolamento sociale che coinvolge attualmente il 15% delle persone in Italia di età superiore ai 65 anni. Il sistema di sorveglianza Passi d’Argento ha infatti stimato, con il coinvolgimento di enti, associazioni, parrocchie e circoli di aggregazione, che sarebbero almeno 2 milioni gli anziani che dichiarano di non avere contatti con altre persone, nè familiari nè amici, e di non incontrare nè telefonare a nessuno durante la settimana.
Un fenomeno diffuso soprattutto nelle regioni del Sud Italia, e tra ultrasessantacinquenni che hanno minore grado di istruzione e difficoltà economiche. Dalle statistiche infatti circa il 20% è residente al sud, il 14% al centro e il restante 10% nel nord, e a pari percentuale tra uomini e donne. Ad influire su questo tipo di problema ci sarebbe anche l’ospedalizzazione e la disabilità, fattori che possono avere significativi impatti, non solo sulla qualità della vita, ma su tutta la società.
Anziani, allarme Iss “15% delle persone non ha contatti e non partecipa alle attività sociali”
L’Iss, in previsione della giornata nazionale delle persone anziane istituita dalle Nazioni Unite, ha fatto un appello a tutte le istituzioni per promuovere una maggiore inclusione sociale dei soggetti in terza età, che rischiano l’isolamento a tal punto da compromettere il soddisfacimento dei bisogni primari della vita. Il sistema di sorveglianza Passi D’Argento ha stimato il livello di rischio, analizzando il fenomeno attraverso una ricerca basata sulla partecipazione degli anziani alle attività sociali e di aggregazione.
Ne è emerso un quadro particolarmente problematico, in base al quale almeno il 16% di tutta la popolazione nell’età presa in esame, non incontra altre persone, ed il 76% non svolge attività e non frequenta circoli aggregativi. L’Istituto ha quindi concluso, invitando la politica ad intervenire con progetti ed iniziative: “L’isolamento sociale è un fattore di rischio multifattoriale che può avere un impatto importante sulla salute fisica e mentale, sulla qualità di vita e sui costi sociali. È inevitabile che le politiche e gli interventi di salute pubblica si concentrino sulla prevenzione e sulla gestione dell’isolamento sociale per garantire una migliore salute e benessere agli anziani e per ridurre il costo sociale associato a questa sfida crescente”.