RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DIDONÈ
Emilio Didonè, a nome della Fnp-Cisl di cui è Segretario generale, ha chiesto al Governo “di dare il giusto valore a lavoro, pensioni, sanità, scuola e sicurezza, combattendo l’evasione fiscale e mettendo in campo quelle riforme strutturali che aspettiamo da anni per sostenere e mandare avanti questo Paese”. “Diciamo no alla tentazione del Governo di recuperare, ancora una volta, risorse dal bacino delle pensioni. Chiediamo invece un aumento per quelle di importo pari o inferiore al trattamento minimo allo scopo di sostenere le fasce più deboli e fragili della popolazione, detassando al contempo la 13esima e rafforzando e ampliando la 14esima, misura fortemente voluta dal sindacato”, ha aggiunto con riferimento alle possibile misure di riforma delle pensioni inserite nella Legge di bilancio.
LE RICHIESTE DI SBARRA
Didonè ha evidenziato anche “la necessità di rivalutare tutte le pensioni, partendo dal presupposto che esse non sono un regalo ma rappresentano quanto pagato dai lavoratori, oggi pensionati, che con le loro tasse hanno contribuito attivamente alla tenuta del welfare state italiano”. Dal suo punto di vista, “tra gli obiettivi del Governo dovrebbe esserci il rafforzamento del Servizio sanitario nazionale. Bisogna invertire la rotta attraverso maggiori finanziamenti per la sanità, perché un Ssn pubblico che funziona è la base di un Paese che funziona”. Al Consiglio generale della Fnp-Cisl ha preso parte anche Luigi Sbarra, Segretario generale della Cisl, che che spiegato che “occorre rivalutare tutte le pensioni e puntare su una maggiore flessibilità in uscita, una forte inclusione per giovani e donne, allargare la platea dei lavori gravosi”.
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