Il giorno dell’11 ottobre di ogni anno, il calendario romano celebra San Giovanni XXIII, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli, uno dei punti di riferimento della religione cristiana nel corso del Novecento. È stato il 261esimo Papa della Chiesa Cattolica e, nonostante il suo pontificato sia durato soltanto cinque anni, è riuscito a entrare nel cuore dei fedeli e farsi amare dal popolo in generale. La sua beatificazione è avvenuta il 3 settembre del 2000, grazie a Papa Giovanni Paolo II, mentre la canonizzazione è avvenuta il 27 aprile 2014 con Papa Francesco. Da segnalare che, alla cerimonia, era ovviamente presente anche il Papa emerito Benedetto XVI. San Giovanni XXIII, per la sua grande umanità, viene anche ricordato come “il Papa buono” e molto celebre è il suo “discorso della luna”.
Vita e opere di San Giovanni XXIII
Angelo Giuseppe Roncalli nasce il 25 novembre del 1881 nella cittadina di Sotto il Monte, in provincia di Bergamo. La sua era una famiglia molto numerosa e, in particolare, lui era il quarto di ben 13 figli. Era di umili origini in contrapposizione a quello che è stato il suo predecessore in Vaticano, ossia Papa Eugenio Pacelli, che era di stirpe nobile.
Suo padre era un contadino e si occupava di mezzadria. Iniziò gli studi presso il Seminario Minore di Bergamo grazie anche all’aiuto economico di suo zio Zaverio e poi entrò nel Terz’Ordine Francescano. Successivamente ottenne una borsa di studio che gli permise di andare a studiare presso il collegio di Santa Apollinare a Roma e poi nel Pontificio Seminario Romano Maggiore dove portò a termine i suoi studi.
Venne ordinato sacerdote il 10 agosto del 1904 e divenne già nel 1905 segretario personale del vescovo di Bergamo. Fu proprio in questo periodo che Papa Giovanni XXIII ebbe modo di ampliare la sua mente a questioni sociali e, infatti, diede supporto allo sciopero di Ranica, in provincia di Bergamo, tant’è che venne messo sotto accusa dal Sant’Uffizio. Divenne Tenente Cappellano durante la prima guerra mondiale e fu sempre un oppositore del Fascismo. Celebre una sua frase nella quale rimarcava che i fini di Mussolini erano forse pure buoni e retti ma certamente i mezzi usati erano contrari alla legge e al Vangelo.
Nel corso della sua carriera ecclesiastica, si occupò di diverse questioni diventando un visitatore apostolico in Bulgaria nel 1925 mentre nel 1934 fu nominato arcivescovo titolare di Mesembria, sempre in Bulgaria, per poi occuparsi anche di questioni relative alla città di Istanbul. I venti di guerra ebbero delle ripercussioni anche sugli impegni di San Giovanni XXIII che nel 1944 fu nominato Nunzio apostolico a Parigi.
Nel 1953 venne nominato Patriarca di Venezia e nel 1958, in particolare il 28 ottobre, fu eletto Papa. Durante i suoi cinque anni si occupò di tante controversie dimostrandosi sempre vicino alle persone in difficoltà e riuscì ad organizzare, in pochissimi mesi, il Concilio Vaticano II. Infine il suo ruolo fu fondamentale per far rientrare la crisi a Cuba nel 1962, che sembrava far precipitare l’umanità nel baratro di un conflitto nucleare, inviando un messaggio rivolto a russi e americani.
Il discorso della luna di San Giovanni XXIII
Proprio in occasione della serata di apertura del Concilio, si è tenuta in piazza San Pietro una fiaccolata di preghiera organizzata dall’Azione Cattolica. La piazza era gremita e chiamava a gran voce il Papa: Roncalli si affacciacciò per benedire i fedeli festanti e poi decise di improvvisare un discorso semplice, toccante e poetico, con un particolare richiamo alla luna, del tutto inedito per un pontefice.
Alcune delle sue parole furono: “Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera – osservatela in alto – a guardare a questo spettacolo.”. Tuttavia il passaggio più celebre è certamente: “Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza.”
Il paese natio di San Giovanni XXIII che ha preso il suo nome
Sotto il Monte è una cittadina di circa 4.500 abitanti che si trova nella provincia di Bergamo, in Lombardia. La sua notorietà è dovuta soprattutto al fatto di aver dato i natali al San Giovanni XXIII e non a caso è stata in seguito chiamata Sotto il Monte Giovanni XXIII. Si sviluppa ad un altitudine di circa 305 metri sul livello del mare e sul suo territorio ci sono diverse bellezze da visitare, come l’Abbazia Rettoria di Sant’Egidio in Fontanella, risalente all’epoca medievale. Indubbiamente, la principale architettura religiosa è la chiesa di Santa Maria costruita nel XV secolo a cui si aggiungono anche la chiesa di San Giovanni Battista e la cappella di Maria Regina della Pace. Anche per gli amanti delle architetture civili c’è molto da visitare come la Cascina Colombera e la Torre Campanaria di San Giovanni.
Gli altri Santi del giorno
L’11 ottobre, oltre a San Giovanni XXIII, vengono ricordati anche altri personaggi che si sono contraddistinti per la loro vita terrena: San Filippo, San Taraco, San Quirino, San Santino, San Sarmata, il beato Giacomo da Ulma, Sant’Alessandro Sauli e il beato Angelo Ramos Velazquez.