«Perdere un figlio, il carcere e una malattia incurabile», queste sono le tre cose peggiori secondo Fabrizio Corona che possono succedere nella vita di una persona. Intervistato da Mara Venier per “Domenica In” – nel suo secondo ritorno in tv dopo l’uscita dal carcere a seguito dell’intervista a “Belve” – l’ex re dei paparazzi si racconta a 360° gradi dalla galera allo scontro con la giustizia, dall’amore per il figlio Carlos (nato dal matrimonio con Nina Moric) fino al futuro che lo attende ora lontano dal carcere.
«Nel carcere difficilmente trovi qualcuno di imperdibile, si condividono dei drammi ma è falso che si trova l’umanità in carcere», ha ammesso subito Fabrizio Corona, ripetendo come «Il carcere è un mondo a se, come del resto la vita fuori». Ora è libero dopo l’ultima decisione del Tribunale di Sorveglianza e non intende avere altri problemi Corona: «Male ho fatto a me stesso? Ho fatto sacco di errori, ho violato la legge, ho violato le possibilità della magistratura per uscire dal carcere, ho anche sfidato la giustizia e non accettavo le regole perché non ritenevo giusta la pena, anche se non è una giustificazione».
FABRIZIO CORONA IN CARCERE PER 7 ANNI: “ORA BASTA PROBLEMI, VOGLIO FARE QUELLO CHE VOGLIO”
«Sono rimasto 7 anni chiuso dentro: non avevo previsto la galera e la gente che sta fuori non può permettersi di stare male, fuori, per me. Io stavo davvero male: io non potevo sopportare il male di mia madre per me. Se io sto male non mi aiutava che lei fuori stesse male per me», così racconta ancora Fabrizio Corona nella sua prima ospitata a “Domenica In” dopo l’uscita dal carcere.
«O mi ammazzavo o dovevo ripensare un’altra vita: non ho mai cercato il suicidio, ho strumentalizzato la cosa», sottolinea Corona in studio con l’avvocato Chiesa e la fidanzata Sara Barbieri. Spiegando meglio il concetto di strumentalizzazione, l’ex re dei paparazzi aggiunge «Non è che ho fatto finta di stare male, ma ho usato il mio male per dimostrare che la mia pena era ingiusta, usando i media pilotandoli come del resto già avevano fatto contro di me. La mia pena era ingiusta e i media hanno influenzato: sono riuscito ad uscire prima e mantenere la mia società fuori». Fabrizio Corona vuole così ringraziare l’ultimo magistrato di sorveglianza perché ha applicato la legge in maniera «intellettualmente onesta. Sono libero da 10 giorni e ho tante cose da fare che non voglio più avere problemi».