Il Canada “vuole controllare le piattaforme streaming come in una dittatura”: parola di Elon Musk. Il numero uno di Tesla, nonché di X, si è scagliato contro il premier Justin Trudeau in riferimento all’entrata in vigore del registro delle aziende digitali che “offrono contenuti di trasmissione streaming e hanno 10 milioni di dollari o più di entrate annuali”.
Come riportato da La Verità, le aziende digitali in questione dovranno completare un modulo di registrazione entro il prossimo 28 novembre e attenersi alle direttive del Canadian Radio Television and telecomunications Commission (Crtc). Due i pilastri della norma: l’identificazione e la catalogazione dei player di streaming online presenti nel Paese e le condizioni a cui le suddette aziende devono sottostare per operare sul territorio.
Bufera censura in Canada
Come evidenziato dal quotidiano diretto da Belpietro, la legge di Trudeau richiede che le aziende digitali rendano disponibili i contenuti in modo non legato a uno specifico servizio mobile o internet. Riflettori accesi sui possibili rischi per la libertà: la norma rischia infatti di trasformarsi in una sorta di griglia di controllo e condizionamento governativi. “Le aziende di social media devono registrarsi, gli utenti no. Le aziende online che offrono podcast devono registrarsi, le persone che utilizzano i social media per condividere i podcast no. I servizi online che forniscono solo servizi di videogiochi o audiolibri non devono registrarsi. Un elenco dei servizi registrati sarà pubblicato sul sito web della Crtc”, quanto recita il protocollo. Una linea contestata apertamente da Musk, che ha parlato di “uno degli esempi di censura online più repressivi del mondo”. Ricordiamo che già in passato, in occasione della pandemia da Covid-19, mister Tesla aveva definito Trudeau “simile a Hitler” per i suoi interventi draconiani.