Emanuele Filiberto ospite a Belve: le ombre nel passato del principe di Savoia
Emanuele Filiberto è andato ben oltre le sue origini nobili, non si è crogiolato sulle sue tracce storiche della sua famiglia e su una notorietà arrivata a priori. Il principe di Savoia nel corso degli anni ha saputo reinventarsi; in tv si è fatto conoscere per peculiarità comunicative e carismatiche, destreggiandosi in programmi dalla diversa matrice e dalle numerose peculiarità, tirando fuori una ragion d’essere che lo ha certificato come personaggio televisivo, oltre che imprenditore, piuttosto che come figura nobiliare.
La fama e la notorietà non sono sempre grandi alleate e anche Emanuele Filiberto, nel corso della sua vita, ha dovuto fare i conti con momenti difficili e attimi di crisi. Il principe di Savoia sarà ospite a Belve – programma condotto da Francesca Fagnani – e come di consueto sono trapelate diverse anticipazioni su quelli che saranno gli argomenti posti all’attenzione dei telespettatori, al netto dei racconti inediti del diretto interessato. In particolare, Emanuele Filiberto è tornato a parlare di uno dei momenti più bui della sua vita, alle prese con l’utilizzo di droghe.
Emanuele Filiberto e il rapporto con le droghe: “Andava molto la cocaina…”
Prima ancora della partecipazione a Belve e dunque al cospetto di Francesca Fagnani, Emanuele Filiberto aveva già raccontato dell’uso di droghe fatto in passato e di quanto fosse stato un momento delicato e disarmante. “Ho conosciuto la droga e chi si drogava, ho conosciuto i miei migliori amici che sono morti. Mentre lo fai non ti rendi conto di dove ti può portare”. Parlava così il principe di Savoia diversi anni fa a “Domenica cinque”, e aggiunse: “L’ho provata, ma quello che mi ha salvato è il grande rispetto che ho per la mia famiglia che mi ha impedito di cadere da questo grande marciapiede da cui ti puoi fare davvero molto male”.
Dalle anticipazioni dell’intervista a Belve di Emanuele Filiberto, emergono invece nuovi dettagli sul tunnel del principe di Savoia alle prese con il tunnel della droga. “E’ una cosa che ho sempre detto; va con il fatto di esser chiusi, introversi, di non poter affrontare l’altro in maniera normale e sana come oggi potrei fare. Questi paradisi artificiali ti aprivano e ti facevano mostrare dei sentimenti che normalmente non avresti mostrato… Che tipo di droghe ho usato? Ce ne sono state parecchie, però all’epoca andava molto la cocaina purtroppo…”.