Mauro Repetto, storico componente degli 883, è stato ospite ieri sera del programma di Rai Due, Stasera c’è Cattelan. “E’ un piacere essere qui con voi”, ha esordito il cantante, che poi ha spiegato: “Tante storie su di me? Rapito dagli alieni, in giro con Jim Morrison, gestore di un bar di Star Wars… erano tutte vere”, ironizza Repetto. E ancora: “Mia mamma ci teneva che mi laureassi in lettere moderne e mi sono laureato, poi ci teneva che avessi un lavoro fisso e ce l’avevo. Poi ho fatto il cast per Disneyland e mi hanno preso subito, il giorno dopo ero vestito da cowboy. Io mi sono laureato dopo il periodo 883. L’università è stata sempre qualcosa di magico, all’inizio la frequentavo senza dare nemmeno un esame, poi però mi sono laureato. Ero a Pavia, una città universitaria”.
Mauro Repetto ha svelato di ballare ancora, esibendosi in studio: “Io mi concentravo a studiare tutte le ballerine rap di quegli anni, poi però improvvisavo.. cercavo di concentrarmi su Janet Jackson ma sulla scena poi alla fine saltavo. Partivo con la voglia di fare qualcosa di serio ma poi non mi ricordavo più niente, facevo un random generale e veniva fuori quello che restava”. Su Max Pezzali: “Lui era impegnato ad essere cantante, anche per lui era qualcosa di nuovo. Lui non sapeva che io ero dietro, pensava fossi a Pavia. Era Cecchetto che mi metteva dietro. Come ci siamo conosciuti? Max Pezzali è la persona più interessante mai conosciuta in vita mia. Ci siamo conosciuti al liceo. Lui aveva degli argomenti incredibili e cercavo a mia volta di interessarlo, mi inventavo delle cose. Lui ha un anno più di me, ci siamo trovati perchè l’avevano bocciato in terza, è uno dei più intelligenti d’Europa ma non aveva voglia di studiare in quel momento. Io andavo nei villaggi turistici con sketch comici o facendo del rap”.
MAURO REPETTO: “IL MIO ADDIO AGLI 883…”
A quel punto hanno iniziato a scrivere canzoni: “Io ci credevo davvero, abbiamo scritto ‘Come Mai’, ‘Hanno ucciso l’Uomo Ragno’ ma ai discografici non sono piaciute, dicevano che non avevamo l’idea. Poi abbiamo portato a Cecchetto ‘Non me la menare’, un pezzo minore, e lui ha capito tutto, è stato un visionario”. Ma Mauro Repetto e Max Pezzali hanno avuto mai un periodo no? “Noi non lo facevamo per arrivare ma solo come passatempo, per noi fare pezzi era come giocare al calcio e questo è stato il segreto del nostro successo e ci ha permesso di andare avanti”.
Sul suo addio agli 883: “Per amore, amavo un’altra ragazza e andai a Miami. E Max Pezzali era molto razionale e mi ha detto ok. Quando capita e l’attualità lo esige, ci ritroviamo, non c’è nessuno screzio, non ci cerchiamo ma quando ci vediamo sghignazziamo di brutto”.