Il Governo ha festeggiato e festeggerà ancora. Questo è sicuro. Come già accaduto non è la prima volta e neppure sarà l’ultima; infatti, entro la fine dell’anno gli appuntamenti (e i festeggiamenti annessi) saranno ancora molti: già a partire da mercoledì prossimo.
Questo nostro richiamo all’intento del “fare festa” è strettamente riconducibile al commento del ministro Giancarlo Giorgetti che, a seguito dei risultati conseguiti dell’avvenuto collocamento della seconda emissione del Btp Valore, ha così esternato: «Serietà, prudenza e responsabilità sono state premiate dai risparmiatori», «le nostre scelte future, anche prossime, dovranno essere rispettose di questo risultato che oggi ci fa piacere e festeggiamo». Detto questo, che la festa abbia inizio.
A far da cornice a tale euforia viene utile, infatti, consultare quanto riportato dallo stesso ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso il proprio comunicato numero 151 che, sinteticamente, palesa il buon esito dell’offerta appena conclusa: «Btp Valore: raccolti oltre 17 miliardi di euro. Conclusa la seconda emissione. Tassi confermati al 4,10% per il 1°, 2° e 3° anno e al 4,50% per il 4° e 5° anno»: in aggiunta a queste percentuali è opportuno ricordare il premio extra finale di fedeltà pari allo 0,50% per gli investitori che manterranno il titolo fino alla scadenza (5 anni).
Sempre nel documento di via Venti settembre emerge, inoltre, la soddisfazione dello stesso emittente firmatario: «Si tratta di un risultato che conferma il successo di questa famiglia di titoli di Stato dedicata ai piccoli risparmiatori (retail) che hanno partecipato con grande interesse alla seconda emissione, caratterizzata dalla novità delle cedole trimestrali». Da tale constatazione potrebbe emergere una evidente euforia contagiosa, ma, invece, guardando ai numeri seppur positivi, a qualcuno, l’esito di tale risultato potrebbe anche stare stretto.
Guardando alle cifre questa seconda emissione del Btp Valore ha raccolto un ammontare pari a 17,19 miliardi di euro che, se paragonato al primo collocamento, registra una flessione. Infatti, lo scorso giugno la raccolta vide un interesse tra i sottoscrittori che raggiunse quota 18,19 miliardi. Un successo. Questo sì. Un successo che veniva contestualizzato poiché oggettivo, quantificabile e, pertanto, divulgabile ai quattro venti: «Si tratta del risultato più elevato di sempre in termini di valore sottoscritto, ma anche per numero di contratti registrati, 654.675, in un singolo collocamento di titolo di Stato per i piccoli risparmiatori (retail)» (rif. Comunicato n. 94).
In tale occasione “il successo” coincideva a un record. Oggi, anche se il risultato conseguito è positivo (lo ripetiamo volutamente), le casse dello Stato italiano si sono certamente arricchite (ci mancherebbe che non fosse accaduto), ma di un’entità inferiore rispetto alle potenziali attese: manca un miliardo di euro. Questo nostro (oggettivo) parallelismo si base unicamente a numeri che sono conseguenti (purtroppo) a una sorta di vizio di forma ovvero: condizioni economiche diverse del Paese, politiche monetarie maggiormente onerose e, come ovvio, caratteristiche dell’offerta di rendimenti più articolate al fine di rendere più appetibile la singola emissione. Non è un caso che, questa seconda emissione, abbia visto l’introduzione (per la prima volta) di una novità rappresentata dalle cedole trimestrali.
È indubbio il riconoscimento e la consapevolezza del mutato stato dell’arte nel quale ci troviamo (Stato e cittadini), ma, allo stesso modo, siamo anche concretamente realisti: il rendimento (il cosiddetto “Valore”) a favore dei sottoscrittori era assai evidente in occasione della prima emissione, mentre, in quest’ultima, quell’effetto “Valore” è decisamente svanito.
In questo momento di festeggiamenti (se tali ci fossero) vogliamo evitare di incrinare gli umori dei partecipanti. Rimane un fatto, però, come qualche giorno fa la potenziale sorte sull’esito finale sia stata da noi anticipata, infatti, «la vera differenza tra la prima e la seconda emissione» oggi è giunta e i festeggiamenti sono in capo al Governo. Settimana prossima, invece, in occasione dell’asta Bot annuale siamo fiduciosi di potervi aggiornare su nuovi sfarzi: questa volta, a beneficiarne, saranno altri soggetti. I risparmiatori.
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