IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO ALL’ANGELUS: “PREGHIAMO PER IL SINODO E PER LA GUERRA”
«Il bene viene dalla grazia di Dio, i conflitti nascono dall’ingratitudine di vedere dove viene il vero bene»: così Papa Francesco nel primo Angelus domenicale dall’inizio del Sinodo dei Vescovi 2023 che, ricordiamo, continuerà i lavori fino al prossimo 29 ottobre. L’appello per la pace in Medio Oriente e in Ucraina si è aggiunto alla preghiera allo Spirito Santo richiesta a tutta la Chiesa per accompagnare il Sinodo in corso in Vaticano con 365 membri e 464 partecipanti (tra cui anche 70 non vescovi).
Parlando del Vangelo di oggi con però chiaro riferimento ai fatti accaduti nel mondo nelle ultime ore, con l’esplodere di una nuova guerra in Palestina dopo gli attacchi di Hamas contro Israele, Papa Francesco ha ribadito «Il bene viene dalla grazia di Dio, i conflitti nascono dall’ingratitudine di vedere dove viene il vero bene. L’ingratitudine genera violenza, ci toglie la pace: un semplice “grazie” può riportare la pace. Troppe invidie e rancore portano a vortice di violenza». Al termine della preghiera in Piazza San Pietro, il Papa ha poi aggiunto: «Seguo con apprensione e dolore quanto accade in Israele dove la violenza è esplosa provocando centinaia di morti: prego per tutte le vittime e per le famiglie, prego per tutti i travolti dalla violenza in Terra Santa». Attacchi e armi, ha poi tuonato il Pontefice, «si fermino per favore! Il terrorismo e la guerra non portano a nessuna soluzione ma solo alla morte e sofferenza di tanti innocenti, la guerra è una sconfitta. Ogni guerra è una sconfitta, preghiamo per la pace in Israele e la Palestina». Chiudendo la preghiera dell’Angelus Papa Francesco si è rivolto a tutti i fedeli in piazza e nel mondo, ringraziando chi accompagna nella preghiera per il Sinodo dedicato alla sinodalità e all’ascolto, «invito tutti ad affidare i lavori allo Spirito Santo».
LO STATO DEI LAVORI PER IL SINODO DEI VESCOVI 2023
Come anticipato dal documento “Instrumentum Laboris” il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Cattolica vedrà infatti fino al 29 ottobre l’alternanza tra le Congregazioni generali e i Circoli Minori, all’interno dei 35 rispettivi “tavoli” organizzata in Aula Paolo VI. «Gesù, Chiesa, famiglia, sinodalità, ascolto, comunione, poveri, giovani, comunità, amore»: sono queste le parole e i temi più ricorrenti nelle prime giornate di Sinodo, secondo quanto riferito ieri dal presidente della Commissione per l’Informazione, Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, durante il briefing odierno di aggiornamento. In pausa per la domenica, con l’Angelus di Papa Francesco e la Santa Messa, il Sinodo si è chiuso ieri con la terza congregazione generale e la terza sessione dei Circoli Minori, «con la finalizzazione dei resoconti dei lavori svolti in questi gruppi di lavoro composti da circa 10-12 persone», informa la Stampa Vaticana.
Tra i diversi temi emersi nelle prime relazioni del Sinodo, la Santa Sede sottolinea tra gli altri: «la formazione ad ogni livello, dei sacerdoti, nei seminari, nelle famiglie; la corresponsabilità tra tutti i battezzati; la modalità attraverso cui la gerarchia possa porsi all’interno della comunione; dai partecipanti è stato chiesto di approfondire il termine sinodalità da un punto di vista lessicale nelle varie lingue». Il presidente Ruffini ha poi aggiunto come donne, poveri, migranti e guerra in Ucraina sono sempre al centro delle discussioni in questo largo Sinodo sulla sinodalità: è stato consegnato a tutti i partecipanti un libro edito dalla LEV (in italiano ma con traduzioni in inglese e spagnolo) che raccoglie due interventi; uno di Papa Francesco e uno dell’allora cardinale Bergoglio sui temi della santità e della corruzione, con anche un inedito (l’introduzione). Al briefing è intervenuto anche il cardinale Fridolin Ambongo Besungu, presidente del Simposio delle Conferenza Episcopali dell’Africa e del Madagascar (Secam), che ha sottolineato il valore di queste prime giornate di Sinodo: «in questa occasione viene data grande importanza alla ricerca della volontà di Dio nel presente momento storico della vita della Chiesa. Nessuno è venuto con un’agenda da imporre. Siamo fratelli e sorelle in ascolto della volontà di Dio per la sua Chiesa e ciò che uscirà da questo Sinodo darà buoni frutti e sarà accolto come volontà di Dio».