Il 23 ottobre di ogni anno, la Chiesa celebra la figura di San Giovanni da Capestrano, religioso di origini italiane dell’Ordine dei Frati Minori Osservanti, proclamato Santo il 16 ottobre 1690, da Papa Alessandro VII. Nel 1984 Papa San Giovanni Paolo II lo ha proclamato Patrono dei cappellani militari di tutto il mondo. La sua fama è dovuta al suo coraggio: combatté infatti in prima linea durante l’invasione turca e condusse di persona la battaglia di Belgrado alla veneranda età di 77 anni. È anche protettore dei giuristi, in memoria degli studi che fece il Santo.
La vita di San Giovanni da Capestrano: un’esistenza avventurosa e coraggiosa
Giovanni nasce a Capestrano, un piccolo comune in provincia dell’Aquila in una famiglia nobile, suo padre infatti era un importante barone tedesco, mentre sua madre una nobildonna abruzzese. Studia a Perugia dove si laurea in diritto civile e canonico, diventando ben presto un affermato giurista. Dopo l’occupazione della città da parte della famiglia dei Malatesta, Giovanni finisce in prigione, ed è proprio in questo periodo difficile della sua vita che avviene la conversione.
Una volta tornato in libertà, rinuncia al suo vincolo matrimoniale, riuscendo ad ottenere l’annullamento, e prende i voti presso il convento di Monteripido a Perugia, dove fa anche la conoscenza di San Bernardino.
Durante la sua attività apostolica, visita molti luoghi dell’Europa settentrionale ed orientale, divenendo consigliere del governatore Giovanni Hunyadi in Transilvania. Combatte strenuamente l’eresia, e viene nominato inquisitore degli Ebrei e delegato del Papa presso i Paesi del nord Europa.
Qui si distingue per la forza con cui combatte le false credenze, nel tentativo di convertire i popoli del luogo.
La sua ultima impresa ha inizio nel 1456, quando viene incaricato direttamente dal Papa di predicare la Crociata contro l’Impero ottomano.
Durante il tragitto, Giovanni riesce a raccogliere intorno a sé migliaia di volontari, cacciando l’esercito degli infedeli e riuscendo perfino a ferire il sultano Maometto II. Dopo mesi di battaglie muore il 23 ottobre del 1456 a Ilok, un piccolo paese slovacco della Croazia.
Il culto di San Giovanni da Capestrano
Ad oggi non vi sono notizie certe di dove si trovino le reliquie di San Giovanni da Capestrano, l’unica notizia sicura è che morì presso il convento francescano di Ilok, la cui chiesa nel 1700 fu consacrata proprio alla sua figura religiosa in onore della sua morte in quel luogo.
Il culto di San Giovanni da Capestrano è però fortemente sentito in Abruzzo, dove visse e fondò numerose chiese, tra cui: la Basilica di San Tommaso Apostolo ad Ortona, la Chiesa e convento di Santa Maria delle Grazie, la Chiesa e convento di Sant’Antonio di Padova a Lanciano, il Convento di San Giuliano e il Convento di San Francesco a Capestrano.
Proprio quest’ultimo comune, dove San Giovanni nacque, ha scelto di celebrare il suo culto rendendolo proprio Patrono.
Capestrano, che oggi è un piccolo di paese di poco più di 800 abitanti, si trova all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, un luogo circondato da incredibili bellezze naturali e ricco di luoghi da visitare, come appunto il Convento dedicato al Santo.
Questo edificio fu realizzato nel 1447 proprio per volere di San Giovanni e, in seguito, fu ampliato in più occasioni realizzando un chiostro e una ricca biblioteca. Al suo interno è possibile ammirare gli affreschi rinascimentali sulla vita di San Francesco d’Assisi e il museo su Giovanni da Capestrano.
Ogni anno la cittadina onora con processioni e messi solenni il proprio patrono, in un momento molto sentito da tutti gli abitanti del luogo e dei comuni vicini, a cui si uniscono festeggiamenti, banchi gastronomici con prodotti locali e spettacoli teatrali.
Gli altri Santi del giorno
Il 23 ottobre, oltre a San Giovanni da Capestrano, si celebrano anche San Severino Boezio, filosofo e martire; Sant’ Ignazio, patriarca di Costantinopoli; Beato Giovanni Bono, religioso; Beato Giovanni Angelo Porro, servita; Sant’ Allucio di Campugliano in Valdinievole, confessore; Santi Servando e Germano, martiri; San Severino di Colonia, vescovo; Beato Arnoldo Rèche, fratello delle Scuole Cristiane; San Teodoreto di Antiochia, martire.