IL MONDO SI DIVIDE SULLA GUERRA IN ISRAELE: USA “SI SPACCANO” PER LE MANIFESTAZIONI PRO-HAMAS
Dagli Usa al Canada, dalla Turchia ai Paesi arabi fino in Europa: con lo scoppio della guerra in Israele si moltiplicano le manifestazioni pro-Palestina a sostegno delle rivendicazioni di Hamas contro lo Stato ebraico. Razzi, rapimenti, incursioni di morte nella festa-rave e più di 700 morti non “convincono” la sinistra più radicale che storicamente appoggia senza se e senza ma la lotta per la Palestina libera, contrastando in ogni modo la presenza di Israele.
Al netto di colpe-responsabilità storiche – presenti da ambo le fazioni – fa specie vedere come le piazze anche in Occidente si riempiano di soggetti schierati pro-Hamas contro uno Stato ebraico identificato spesso con la svastica nazista, nel paradosso più completo. Dopo che gli israeliani sono stati messi sotto attacco sabato mattina, subito sono scattate manifestazioni a sostegno di Hamas in diverse città europee come Londra, Berlino e Parigi, ma anche in Canada e Turchia o nei paesi del Medio Oriente. «Hamas colpisci, colpisci Israele», si è sentito urlare a Istanbul mentre a Toronto gruppi di filo-palestinesi hanno percorso le strade della città sventolando bandiere palestinesi e urlando “Allah Akbar”.
IMBARAZZO DEM SULLE MANIFESTAZIONI CONTRO ISRAELE: IL “CASO” QUEERS FOR PALESTINE
Ma a far discutere non sono solo gli appelli pro-Hamas che provengono da Iran, Iraq o Libano, che non sono certo una novità nell’essere profondamente anti-israeliani: a stupire sono le tante manifestazioni in pochissime ore convocate in diverse piazze degli Stati Uniti, da Times Square a New York fino a Washington, da Atlanta a Chicago fino a San Francisco. «Saremo sempre al fianco di Israele»: così il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva dichiarato fin dai primi attimi delle aggressioni di Hamas contro Israele che hanno dato vita alla nuova guerra sanguinaria da già oltre 1000 morti in soli due giorni.
A fianco del leader democratico però non si può dire vi sia tutta questa compattezza della sinistra americana, viste le manifestazioni pro-Palestina che si stanno moltiplicando in queste ore. Per poco non si è arrivati alle mani nel pieno centro di Manhattan con le opposte manifestazioni di pro-Palestina e pro-Israele, con incidenti evitati per un pelo: Eric Adams, il sindaco di NY dem, ha espresso piena disapprovazione per i manifestanti pro-Hamas che hanno riempito Times Square, sottolineando di essere «disgustato, è profondamente preoccupante questo gruppo di estremisti che esprime sostegno al terrorismo». Parole dure anche dalla governatrice dello stato di New York Kathy Hochul mentre parte del Partito Democratico Usa è rimasto in silenzio “assordante”. Se infatti i “liberal” Alexandria Ocasio-Cortez e Jamal Bowman hanno comunque condannato l’attacco di Hamas e chiesto un cessate il fuoco, di contro non hanno detto una singola parola sulla protesta organizzata dai Democratic Socialists of America, dove hanno mostrato «solidarietà ai palestinesi e al loro diritto di resistere a 75 anni di occupazione e apartheid». A Pelosi e Biden che si schierano subito con Israele fa da contraltare una sinistra dem assai restia a schierarsi con Tel Aviv e invece molto più stretta a fianco delle rivendicazioni palestinesi. Ad ampliare la polemica sulla sinistra dem americana si è messa anche la presenza – non da oggi – del gruppo LGBTQ “Queers for Palestina” che manifesta da anni contro Israele e in pieno appoggio di gruppi come Hamas nella lotta contro le angherie dello Stato ebraico: non in pochi in queste ore hanno fatto notare negli Usa come la comunità “arcobaleno” nei luoghi come Gaza o Ramallah non sia esattamente ben accettata, per usare un eufemismo, mentre di contro nella tanto “odiata” Tel Aviv quel tipo di libertà è pienamente accolta.
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— Jānis Bērziņš ? (@anonimsdeputats) October 8, 2023