Redouane Mosslli, 43enne, è l’assassino della tabaccaia di Foggia, Francesca Marasco, aggredita nella sua attività il 28 di agosto scorso. L’uomo, entrato nel locale per effettuare una rapina, le ha portato via l’incasso – solo 75 euro – e poi l’ha uccisa a coltellate. I primi di settembre, la cattura, a Napoli. Il Giornale, ora, fa luce sulla personalità dell’assassino, marocchino irregolare, espulso senza permesso di soggiorno ma rimasto sul territorio nazionale fino alla tragica rapina. Moslli, come spiega il quotidiano, a un certo punto era stato chiuso in un Cpr, quello di Macomer in Sardegna, per una condanna per rapina. Il giudice di pace non aveva però convalidato il provvedimento. Era il 26 novembre del 2020, quasi tre anni fa.
Probabilmente se Moslli fosse rimasto all’interno del Cpr della Sardegna, sarebbe stato rispedito in patria, perché gli accordi con il Marocco funzionano. Il giudice aveva però deciso di rimettere in libertà l’uomo. In strutture come nel Cpr sardo, sono concentrati quasi tutti gli irregolari con un profilo criminale. Il tentativo è di togliere dalla strada i soggetti più aggressivi, attendendo il rimpatrio. Il sottosegretario all’interno Nicola Molteni, a Il Giornale, ha sottolineato: “Alla fine più del 50 per cento degli ospiti del Cpr viene effettivamente allontanato dall’Italia e comunque il 70 per cento delle espulsioni concluse con successo passa per i Cpr”.
Omicidio tabaccaia a Foggia: Redouane Mosslli in Italia dal 2008
Nei Cpr c’è un turn over di circa 3000 persone l’anno: passano da lì persone con carichi pendenti, condannati in primo grado e spesso pregiudicati che hanno scontato la pena per reati gravi, dalla rapina all’omicidio. Redouane Mosslli era entrato in Italia nel 2008 come richiedente asilo: nel 2017 è stato arrestato e processato per rapina, ricettazione e porto d’armi abusivo e condannato a 6 anni di carcere, che in appello si sono ridotti a 4 con il patteggiamento. Alla fine del 2020, Mossli, finita di scontare la pena, è uscito dal carcere. Sarebbe dovuto essere trasferito nel Cpr in prospettiva di una partenza. Così, però, non è stato a causa della mancata convalida del giudice di pace. Così Moslli ha lasciato il Cpr con un foglio di via del questore.
Dopo essere sparito dai radar per due anni e mezzo, è ricomparso in estate e ha ucciso la tabaccaia di Foggia. Per il suo avvocato, Nicola Totaro, è pentito: “Ha capito di aver sbagliato, non aveva alcuna intenzione di uccidere”. Negli ultimi tempi, il marocchino aveva lavorato come bracciante agricolo a Torremaggiore: la sera dormiva in un dormitorio. Ad uccidere Francesca Marasco, anche un complice, come lui ammanettato. Intanto il governo continua a lavorare per aumentare i posti disponibili nei Cpr, che oggi sono circa 650. I rimpatri, quest’anno, potrebbero arrivare a quota cinquemila.