La conclusione delle indagini sulla morte di Alice Neri, la 32enne trovata bruciata nell’auto data alle fiamme a Fossa di Concordia il 18 novembre 2022, apre all’orizzonte del rinvio a giudizio per l’unico indagato, il tunisino 30enne Mohamed Gaaloul, in carcere dal dicembre scorso dopo l’arresto avvenuto al confine tra Francia e Svizzera. Per la Procura di Modena, sarebbe lui l’assassino della donna: stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, Alice Neri sarebbe stata uccisa con almeno 5 fendenti, di cui uno fatale al cuore, prima che divampasse l’incendio. Colpita con “estrema violenza” dopo aver cercato di difendersi con tutte le sue forze a un tentativo di stupro.
A Gaaloul sarebbe contestato il reato di omicidio volontario aggravato dalla violenza sessuale e dalla distruzione di cadavere: secondo l’accusa a suo carico, sarebbe stato l’ultimo a vedere la 32enne in vita prima dell’orrore e avrebbe provato a cancellare ogni traccia con il fuoco dopo l’omicidio. A incastrarlo, emerge dall’inchiesta, sarebbero anche alcune intercettazioni telefoniche con la moglie (alla quale avrebbe chiesto, durante la fuga all’estero, di cancellare i messaggi dal cellulare). I microfoni de La vita in diretta hanno rilanciato le parole della madre della vittima, cristallizzate in uno sfogo disperato davanti alle telecamere per chiedere che venga fatta giustizia e che si interrompa, una volta per tutte, la vergognosa macchina del fango innescata da alcuni ai danni della figlia. Uno sfogo struggente, a quasi un anno dalla tragedia, all’esito di quanto emerso dalla consulenza medico legale degli esperti incaricati dalla Procura di ricostruire la dinamica del delitto e le cause del decesso di Alice Neri.
La madre di Alice Neri: “Basta fango su mia figlia”
“Vorrei farla riposare in pace (…), non riesco a capire perché tanta cattiveria dalle persone (…). C’è chi commenta con parole pesanti senza conoscere mia figlia, l’hanno fatta passare per tossica, alcolizzata, si sono accaniti verso una ragazza normale, con le sue insicurezze, le sue passioni. L’hanno fatta passare per una ragazza facile (…). Ogni 18 del mese vado in chiesa, vado a litigare con Gesù, non l’ho neanche potuta salutare. Quello che ha fatto questo scempio dovrà pagare, è giusto che lui paghi perché ha fatto questo ad Alice e se non paga lo farà a qualcun altro. Alice però non me la darà più nessuno, vorrei ridarle la sua dignita”.
A parlare è la madre di Alice Neri, in uno sfogo in cui condensa la sua rabbia e il suo dolore per la perdita di una figlia uccisa in modo atroce e vittima non solo di un delitto terribile, ma anche del fango che alcuni hanno gettato sulla sua storia di moglie e mamma strappata alla famiglia a soli 32 anni da un killer spietato. La famiglia di Alice Neri ha sempre chiesto cautela sul caso e difende la sua memoria dai vili attacchi di chi giudica senza sapere. Per questo, dopo il fratello anche la madre ha voluto ribadire il suo appello al silenzio e al rispetto.