Non è una novità come i tempi di attesa presso le strutture sanitarie siano esageratamente lunghi. La situazione sembrerebbe essersi accentuata soprattutto a partire dal periodo pandemico, quando la priorità era concentrata solo sul debellamento del virus, mettendo in secondo piano sia interventi importanti che visite di routine. I tempi di attesa però si sarebbero ulteriormente allungati, raggiungendo numeri da record. I dati, come riporta Quotidiano Sanità, proverrebbero da Agenas, e dimostrerebbero come nel 2022 si sia registrato un peggioramento soprattutto in aree particolarmente delicate. I tempi di attesa sarebbero infatti sempre maggiori per quanto riguarda gli interventi chirurgici sia in Area oncologica che nell’Area Cardio Vascolare .
Come è stato riscontrato statisticamente per un’operazione di tumore su 4 (26%) il tempo di attesa è superiore ai 30 giorni previsti mentre per un intervento di area cardiovascolare in quasi il 18% dei casi (quasi uno su 5) avviene in ritardo rispetto a quanto previsto dalla legge. Tutti dati in peggioramento rispetto al 2021.
TEMPI DI ATTESA DELLA SANITÀ A LIVELLO REGIONALE
Il rispetto dei tempi di attesa sembrerebbe essere peggiorato sostanzialmente su tutto il territorio nazionale, sebbene alcune regioni detengano un primato negativo. I dati forniti da Agenas si sono infatti concentrati non solo a livello nazionale ma anche considerando le performances delle singole regioni.
Con riferimento all’area oncologica, e quindi agli interventi per tumore, tra il 2021 e il 2022 hanno migliorato il rispetto dei tempi solo Lombardia, Umbria, Pa Bolzano e Basilicata. In tutte le altre regioni si sono registrati peggioramenti, con i tempi che si sono allungati maggiormente in Valle d’Aosta, Sardegna, Sicilia, Marche e Calabria. Per quanto riguarda poi l’Area Cardio-Vascolare sono appena sei le regioni ad aver migliorato i tempi di attesa: Basilicata, Pa Bolzano, Lombardia, Umbria, Valle d’Aosta e Campania. Tutte le altre sono sempre più in affanno con i dati in peggioramento in Molise, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Pa Trento e Veneto. Insomma, i 2/3 del Paese hanno dimostrato non solo di non garantire tempi celeri, soprattutto di fronte a casi clinici seri, ma hanno pure registrato un sempre maggiore protrarsi dei tempi di attesa.