Circa il 6% degli italiani è affetto da diabete tipo 2. Si tratta di quasi 4 milioni di persone al quale però andrebbe aggiunto circa 1,5 milione di persone affette da malattia non ancora diagnosticata. Questo è quanto emerge dalla Relazione al Parlamento 2022 sullo stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni in tema di diabete mellito, elaborata dal Ministero della Salute, come previsto dalla legge 16 marzo 1987, n. 115, e trasmessa al Parlamento il 28 luglio scorso. Come si legge nel report, le persone che soffrono di diabete presentano un rischio elevato di complicanze macrovascolari, ovvero di malattie cerebro e cardio-vascolari, rispetto alla popolazione non diabetica.
Hanno inoltre un’aspettativa di vita ridotta, qualunque sia l’età di esordio della malattia, rispetto a chi invece non ne soffre. Fra le complicanze microvascolari c’è la retinopatia diabetica che rappresenta la maggiore causa di cecità tra gli adulti e la nefropatia diabetica e la principale causa di insufficienza renale cronica e dialisi. Seppur prevenibile, il diabete è diffuso tra i gruppi socialmente sfavoriti a causa del contesto socioeconomico, alle condizioni di vita e di lavoro. Hanno un peso anche fattori psicosociali. Le disuguaglianze cominciano a pesare già nell’età infantile. Incidono infatti pesantemente stili di vita non salutari, quali l’inattività fisica e la sedentarietà, la scorretta alimentazione, il fumo e il consumo di alcol. Come evidenzia ancora la relazione, c’è necessità di porre attenzione sulle tematiche della prevenzione primaria e secondaria per migliorare la conoscenza sul diabete.
Chi soffre di diabete di tipo 2 in Italia
In Italia, nel 2021 i dati Istat parlavano di una percentuale di diabete noto pari al 6,3% della popolazione (6.6% negli uomini, 6.1% nelle donne). Dunque, oltre 3,5 milioni di persone malate, con un trend in progressivo aumento. Più si va avanti con l’età, più la percentuale aumenta fino a un valore del 21% nelle persone con età uguale o superiore a 75 anni. La prevalenza è più bassa nelle Regioni del Nord-ovest (5,6%), del Nord-est (5,4%) e del Centro (5,9%). Chiudono il Sud (7,9%) e le Isole (7,2%), che contano più malati in percentuale. Secondo i dati del sistema di sorveglianza Passi 2020-2021, il 4,7% della popolazione adulta di 18-69 anni ha una diagnosi di diabete. La patologia è più frequente tra gli uomini che fra le donne (5,1% vs 4,2%) e nelle fasce di popolazione socio-economicamente più svantaggiate per istruzione o condizioni economiche. Addirittura raggiunge il 16% fra chi non ha alcun titolo di studio.
Andiamo a vedere altre statistiche che riguardano i malati. Il 70,0% di chi soffre di diabete è in eccesso ponderale, il 52,9% è iperteso, il 42,3% ha alti livelli di colesterolo, il 46,9% è sedentario e il 21,4% fumatore. Nei 12 mesi precedenti all’indagine del Pass, la pressione arteriosa è stata misurata dall’89,9% delle persone e il colesterolo dall’81,2%. Ne è emerso che l’89,7% è in trattamento farmacologico per ipertensione arteriosa e il 67,2% assume farmaci per il trattamento dell’ipercolesterolemia. La mortalità nelle persone con diabete è 1,9 volte quella dei non diabetici: un rapporto che nelle donne sale al 2,6. Il diabete è responsabile di circa il 60% delle amputazioni non traumatiche della gamba secondarie e dell’85% delle ulcerazioni del piede.