La Francia ha deciso di vietare tutte le manifestazioni filo-palestinesi nel corso dei prossimi giorni, temendo che potrebbero portare disordini nella nazione in cui si registra giù un preoccupante aumento delle aggressioni antisemite. Di fatto, il territorio francese ospita la più grande comunità ebraica di tutta Europa, nonché la terza al mondo, oltre ad un vasto numero di arabi, in parte più propensi a sostenere la causa palestinese piuttosto ché quella israeliana.
La decisione di vietare ogni tipo di manifestazione filo-palestinese in Francia è stata annunciata nella giornata di oggi dal ministro degli Interni, Gérald Darmanin, che ha anche promesso di avviare un’ampia campagna per tutelare gli ebrei e gli israeliani. Con l’inasprirsi del conflitto tra Israele ed Hamas, inoltre, cresce la paura in tutto il Medio Oriente e in Europa, in particolare sul territorio francese a lungo martoriato dagli attacchi terroristici dello Stato Islamico che, si teme, potrebbero tornare a far tremare il vecchio continente. D’altro canto, tuttavia, per ora questo rischio sembra essere ancora piuttosto limitato, ma è probabile che la Francia cerchi di tutelarsi anticipatamente prima che la situazione diventi insostenibile.
La Francia e le manifestazioni filo-palestinesi
Insomma, a partire da oggi in tutta la Francia saranno vietate le manifestazioni filo-palestinesi, una decisione che fa seguito ad alcune interruzioni già decise nei giorni scorsi. Infatti, solamente oggi ne è stata impedita una a Parigi, mentre lunedì era toccato a Lione e martedì a Marsiglia. In programma, racconta il quotidiano France 24, ce ne sarebbero almeno due previste nella giornata di giovedì che, si teme, procederanno comunque costringendo la polizia ad intervenire per disperderle.
Darmanin, parlando nel corso di un’intervista per la radio France Inter dell’interruzioni alle manifestazioni filo-palestinesi, ha anche sottolineato come “da sabato e dalle stragi terroristiche in Israele ci sono stati oltre un centinaio di atti antisemiti, soprattutto etichette e svastiche ma anche insulti e persone arrestate con un coltello all’ingresso di scuole o sinagoghe ed un drone che sorvola un luogo di culto ebraico”. Ha dichiarato di aver disposto in tutta Francia circa 10mila agenti di polizia che presidieranno 500 siti di interesse ebraico.