La Bce, dopo i dieci rialzi consecutivi dei tassi per un totale di 450 punti base, potrebbe optare per una pausa durante la riunione del Consiglio direttivo in programma il 26 ottobre prossimo ad Atene. All’ultimo incontro del Governing Council, come riportato da Il Sole 24 Ore, una “solida maggioranza” aveva “espresso sostegno all’aumento dei tassi di 25 punti base” proposto dal capo economista Philip Lane nell’ultima riunione, ma i numeri erano comunque più bassi rispetto a quelli precedenti. È stato necessario un “testa a testa” per prendere questa scelta, fatta sulla base di “considerazioni tattiche”. A dimostrarlo sono anche i verbali pubblicati nelle scorse ore.
È per questo motivo che la sensazione è che alla prossima riunione si decida per una pausa. A rivelarlo è stato anche il governatore della banca centrale portoghese Mario Centeno: “Gli ultimi dati sull’inflazione sono risultati leggermente inferiori rispetto alle nostre aspettative, il che è molto positivo. Ma siamo preoccupati dall’andamento dell’economia che nell’eurozona avrà cinque trimestri di crescita zero. E’ un aspetto che ci deve preoccupare perché l’inflazione è anche parte di questo. Non dobbiamo eccedere nelle nostre politiche. I tassi verranno mantenuti al livello attuale per un po’”, ha affermato.
Bce, dopo 10 rialzi consecutivi ai tassi si punta a una pausa: le previsioni
Mario Centeno non è l’unico a pensare che, dopo dieci rialzi consecutivi ai tassi, la Bce debba prendersi una pausa. Anche il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e il governatore della banca centrale della Slovacchia Peter Kazimir sono della stessa idea. Il governatore della banca centrale francese François Villeroy de Galhau, da parte sua, aveva già dichiarato ad Handelsblatt che non vede motivo per un ulteriore aumento dei tassi di interesse e nelle scorse ore ha ribadito che “l’attuale politica è appropriata”.
I più cauti, tuttavia, sottolineano che è ancora presto per fare i conti con le conseguenze del conflitto tra Israele e Hamas, che potrebbe cambiare le carte in tavola. “Resta ancora molta strada da fare per arrivare al target dell’inflazione, sebbene questa sia scesa in maniera significativa”, ha avvertito in tal senso il presidente della Bundesbank Joachim Nagel.