“IL SINODO È L’OCCASIONE PER RIUNIRE LA CHIESA”: PARLA IL CARDINALE HERRANZ
Il cardinale spagnolo Julian Herranz ha 93 anni, ha collaborato con ben 6 Pontefici e nel pieno del Sinodo dei Vescovi riconosce la grande occasione che ha la Chiesa di “riunirsi” mettendo pieno compimento al Concilio Vaticano II, mai del tutto completato appieno. Nel suo ultimo libro “Due Papi” il cardinale documenta l’unità ecclesiale e di contenuti tra Benedetto XVI e Papa Francesco, alla base di questo straordinario evento quale il Sinodo sulla sinodalità.
«Questo Sinodo mi sembra il tentativo più importante per applicare l’ecclesiologia di comunione e la teologia del laicato del Concilio Vaticano II», spiega Herranz all’Avvenire nel dialogo sul libro appena uscito, edito da Piemme con la prefazione di Papa Francesco. Lui che in quel Concilio c’era riconosce il segno dei tempi nel nuovo vertice convocato dal Santo Padre in Vaticano: «la missione i evangelizzare appartiene a tutti, non solo a vescovi, sacerdoti o religiosi», inoltre a colpire Herranz v’è anche la volontà del Papa di avviare il percorso di ascolto e dialogo tra laici e diocesi, «promuovere il desiderio di camminare insieme, pastori e laici, per un tempo di grazia nella Chiesa».
DA RATZINGER A PAPA FRANCESCO: “MI FERISCE IL TENTATIVO DI PRENDERE I PAPI COME BANDIERE DI PARTI”
Il cardinale spagnolo ammette la ferita all’interno della Chiesa nel considerare gli ultimi due Papi come l’uno contrapposto all’altro: Herranz non riesce ad accettare la “politica della religione”, in particolare «prendere i Papi come bandiere di una parte o dell’altra, come Benedetto “conservatore” e Francesco “progressista”». Secondo il porporato tale atteggiamento oltre che triste sarebbe anche «falso, impoverisce la Chiesa». Un’armonia esistente pur nella diversità degli stili e dei Magisteri, sottolinea ancora il cardinale Herranz: «Ratzinger ha sottolineato la necessità di un’armonia tra ragione e fede nella ricerca di verità, di fronte alla “dittatura del relativismo”, mentre Francesco insiste sull’amore per il prossimo e la lotta alla “globalizzazione dell’indifferenza”».
Ricordando i suoi lavori e le sue collaborazioni in passato con i vari Pontefici, è in particolare su Benedetto XVI che si sofferma il cardinale spagnolo ammettendo il sentimento di profonda stima per la persona Joseph Ratzinger prima ancora del grande uomo di Chiesa: «mi ha affidato vari problemi e commissioni speciali», rivela Herranz. Dal caso “Vatileaks” al fenomeno delle apparizioni di Medjugorje, dalla situazione della Chiesa in Cina fino a tanti altri dossier: «vedo Benedetto XVI come un “Padre della Chiesa”» che ha insegnato a cercare e amare Cristo, incoraggiandoci a pensare e vivere «in modo cristiano in mezzo ad una società tendenzialmente pagana. La sua eredità è una luce potente per l’intelligenza di molti cristiani del futuro».