È durata meno di un mese la missione a Gerico, in Cisgiordania, del contingente italiano formato da 22 carabinieri. Sono atterrati a Pisa, su un aereo militare da Tel Aviv, dopo che il ministro della Difesa Guido Crosetto li aveva richiamati in virtù della situazione sempre più rischiosa nei territori tra Israele e Palestina. La missione dei militari dell’Arma, che fanno parte della Missione addestrativa italiana in Palestina (Miadit), era iniziata ufficialmente lo scorso 25 settembre, sotto la guida del colonnello Giuliano Polito, con l’obiettivo di addestrare gli appartenenti alla Palestinian Security Forces, le forze di sicurezza del ministero dell’Interno della Palestina, presso il polo addestrativo di Gerico.
Uno dei carabinieri fino a ieri impegnati nella missione in merito al rientro ha spiegato: «La situazione è diventata man mano più difficile, tanto da rendere impossibile proseguire con le nostre attività che ormai erano ridotte al minimo e con i pochi presenti nell’area di Gerico. I movimenti su quel territorio ora erano difficili per tutti, anche per noi. Si era creata una tale situazione di instabilità da non poter garantire la nostra sicurezza».
PERCHÉ I 22 CARABINIERI ITALIANI ERANO A GERICO
La Missione Addestrativa Italiana (Miadit), arrivata alla 16esima edizione dopo il via in Palestina nel 2014, prevede un ciclo formativo di 12 settimane tenuto dai carabinieri italiani con corsi tecnico-professionali finalizzati all’addestramento delle forze di sicurezza del Ministero dell’Interno della Palestina che consistono nell’addestramento al tiro, nell’apprendimento delle tecniche di polizia, della gestione dell’ordine pubblico, delle tecniche investigative e nella protezione del patrimonio culturale. Tra gli obiettivi anche quello di concorrere alla creazione delle condizioni per la stabilizzazione dei territori palestinesi e incrementare la presenza e l’influenza italiana nell’area.
Previsti anche corsi specialistici attraverso Mobile Training Teams nei settori della circolazione stradale, della prospettiva di genere, delle tecniche di negoziazione, della guida sicura, della logistica e della tutela del patrimonio culturale. Ma su richiesta dei palestinesi è stato organizzato anche un corso di lingua italiana. Nelle edizioni precedenti delle missioni Miadit Palestina, sono stati formati e addestrati circa 5mila appartenenti alle forze di polizia palestinesi. Uno degli ultimi corsi si è concluso il 4 ottobre scorso, tre giorni prima dell’inizio dei bombardamenti di Hamas su Israele. Era un’attività sul “Gender Perspective” per sottolineare il contributo che le donne possono apportare nel campo della sicurezza globale.