Se l’Europa ha così tanto a cuore i diritti umani, allora dovrebbe accogliere tutte le persone che stanno cercando di scappare da Gaza per la guerra scoppiata tra Israele e Hamas. Questo il senso del durissimo messaggio che un alto funzionario dell’Egitto ha mandato ad una controparte Ue. «Vuoi che accogliamo un milione di persone? Bene, li manderò in Europa. Vi preoccupate tanto dei diritti umani, beh, prendeteli voi». A rivelare questo scambio è stato il Financial Times, in un momento in cui il governo egiziano è stato accusato di rifiutare il reinsediamento dei rifugiati palestinesi nel Sinai settentrionale. La questione è delicata per l’Europa, infatti Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha dichiarato che il conflitto in Medio Oriente potrebbe avere «importanti conseguenze per la sicurezza» dell’Europa, con il «rischio di ondate migratorie» se non gestito con attenzione.
Per evitare un esodo di massa dalla Striscia di Gaza verso l’Egitto, l’esercito egiziano ha iniziato a posizionarsi vicino al confine, rinforzandolo con filo spinato, aumentando le pattuglie e installando un muro di cemento al valico di Rafah con Gaza. Inoltre, l’Egitto sta facendo pressione su Israele affinché consenta la consegna degli aiuti umanitari ai residenti di Gaza attraverso i valichi di Rafah e Kerem Shalom, in modo che il gran numero di persone non si concentri sul confine egiziano. Ma l’Egitto si rifiuta di far uscire gli stranieri attraverso il valico di Rafah prima di far entrare gli aiuti.
RIFUGIATI DA GAZA: IL “MURO” DELL’EGITTO
Secondo le Nazioni Unite, circa 260mila persone sono state sfollate dalle loro case nel nord di Gaza dallo scoppio della guerra tra Hamas e Israele. Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, i funzionari egiziani hanno discusso di limitare a 100mila il numero di palestinesi ammessi dall’Egitto. Invece, hanno rifiutato categoricamente l’idea di insediare palestinesi nel Sinai settentrionale.
Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, ha sottolineato lunedì che non c’è modo di raggiungere la pace se non istituendo uno Stato palestinese basato sui confini del 1967. Il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi ha esortato i palestinesi a resistere agli sforzi per costringerli a lasciare Gaza. Invece, i leader dell’Ue stanno cercando di stabilire una posizione comune sulla guerra tra Israele e Hamas e di capire in quale modo aiutare i civili colpiti dal conflitto, confermando la disponibilità a collaborare con altri Paesi del Medio Oriente e del Golfo Persico per cercare di evitare che si diffonda.