I bimbi palestinesi, secondo una recente accusa mossa dall’Unione Europea con un risoluzione votata dal Parlamento, sono indottrinati all’odio e all’antisemitismo a scuola. Il pomo della discordia sarebbero alcuni libri di testo utilizzati negli istituti scolastici che riportano alcune informazioni scorrette, come la mancata presenza di Israele sulle cartine, o addirittura lodi ad Hamas e guide pratiche sulla costruzione e l’uso di una fionda.
Non si tratta della prima volta che l’Unione Europea denuncia pubblicamente il fatto che i bimbi palestinesi siano indottrinati all’antisemitismo a scuola, ma fino ad oggi sembra che non si sia fatto veramente nulla per cambiare le cose. Di fatto, con l’ultima risoluzione votata a luglio, il Parlamento Europeo ha riconosciuto come “l’istruzione e l’accesso degli alunni a libri di testo pacifici e imparziali sono essenziali, in particolare alla luce del crescente coinvolgimento degli adolescenti negli attacchi terroristici”. Inoltre, il Parlamento sottolinea anche come, nel caso in cui l’autorità della Palestina non facesse nulla contro l’indottrinamento all’antisemitismo dei bimbi palestinesi a scuola, “il sostegno finanziario dell’Ue” potrebbe venire meno.
Carlo Fidanza (FdI): “UE non sta facendo nulla contro l’indottrinamento dei bimbi palestinesi a scuola”
Insomma, i bimbi palestinesi vengono indottrinati a scuola all’antisemitismo tramite libri di testo poco accurati e con contenuti eccessivamente violenti o discordanti con la visione globale del conflitto tra Palestina e Israele. L’UE, pertanto, ha minacciato di interrompere i finanziamenti all’autorità palestinese, così come fece nelle precedenti risoluzioni, ma da qui a luglio (e nel corso degli ultimi anni) il bilancio europeo non è mai stato rivisto.
Solamente ieri una nuova risoluzione proposta da Ecr (di cui fa parte Fratelli d’Italia) di condanna all’indottrinamento dei bimbi palestinesi a scuola è stata bocciata, con il voto contrario, tra gli altri, del Pd e del M5S. Carlo Fidanza, capo delegazione di Fratelli d’Italia-Ecr a Libero ha sottolineato come “in questi ultimi anni abbiamo più volte presentato e fatto approvare questo emendamento, che però è finora rimasto lettera morta. Sia perché per i leader palestinesi crescere i più piccoli nella cultura dell’odio è una garanzia politica di sopravvivenza, sia perla scarsa capacità dell’Europa di farsi ascoltare anche quando potrebbe riuscirci”. Insomma, nonostante la nuova condanna all’indottrinamento dei bimbi palestinesi a scuola è probabile che nulla cambierà almeno per molti mesi a venire, specialmente con l’imperversare del conflitto a Gaza.